Prosegue questo fine settimana “Scenari contemporanei”, la stagione teatrale promossa e sostenuta da ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio e Comune di Sezze con la direzione artistica di Titta Ceccano – Matutateatro, che per il terzo anno consecutivo ospita a Sezze le migliori esperienze nazionali di teatro contemporaneo.
Il prossimo spettacolo in programma per domenica 5 novembre, alle ore 18, presso l’Auditorium Mario Costa di Sezze è “Acqua di Colonia” di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano. Con il loro teatro caustico ed impertinente, pieno di paradossi, i due autori/attori, tra i più apprezzati nel panorama della scena contemporanea, noti al pubblico per spettacoli come “Dux in scatola” e “Aldo morto”, affrontano il tema del colonialismo italiano, riservando uno sguardo anche al presente.
La scrittura scenica dello spettacolo riesce infatti nella scommessa di descrivere l’attualità affondando le radici nel tessuto storico della società italiana. Una storia iniziata già nell’Ottocento, quella del colonialismo italiano, e protrattasi per oltre sessant’anni ma che, nell’immaginario comune, si riduce ai soli cinque anni dell’impero Fascista. Una serie di eventi assopiti, che, nonostante tutto, plasmano ancora oggi il nostro immaginario insinuandosi in frasi fatte, luoghi comuni, canzoni, letteratura, perfino fumetti e cartoni animati che Frosini e Timpano rievocano sul palco.
Come si legge nelle note di regia: «Cose sporche sotto il tappetino, tanto erano altri tempi, non eravamo noi, chi se ne importa. È acqua passata, acqua di colonia, cosa c’entra col presente? Eppure ci è rimasta addosso come carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro stesso sguardo. Vista dall’Italia, l’Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento; Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi, non paesi reali, e comunque “noi” con “loro” non c’entriamo niente; gli africani stessi sono tutti uguali. E i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno».
Ecco allora che lo spettacolo è anche sull’oggi e su un altro grande rimosso della società odierna: il razzismo, il disagio nell’affrontare le migrazioni, il pensiero colonialista che risiede inconsapevolmente nell’uomo occidentale. Un falò di cortocircuiti, di risate e sensi di colpa, in cui si dissacrano i miti della mentalità coloniale e si smaschera il nostro sguardo – italiano, europeo, occidentale – sempre e solo rivolto su noi stessi.
Biglietto d’ingresso € 10.
Per informazioni e prenotazioni:[email protected] tel. 3271657348 – 3291099630 www.matutateatro.com – fb: matutateatro | tittajulia