Si è svolta questa mattina la protesta contro il dimensionamento scolastico previsto dal Comune di Latina e che è al vaglio della Provincia di Latina che prevede di far passare la scuola elementare di Piazza Dante all’istituto comprensivo Alessandro Volta, in difficoltà per lo scarso numero di iscritti, anziché alla Giovanni Cena. Oggi verrà esaminato il piano che verrà poi approvato in Regione. A manifestare un gruppo di insegnanti, genitori e studenti che si sono dati appuntamento davanti alla scuola di Piazza Dante e sono arrivati a far valere le proprie idee sin sotto al Comune. Secondo i manifestanti il dimensionamento distruggerebbe la Cena e salvaguarderebbe la Volta.
COSA CHIEDONO I MANIFESTANTI
«L’accorpamento non ci sta per niente bene – spiegano a Il Caffè alcuni genitori -. Speriamo di poter avere ancora speranza che non sia fatto. Siamo qui per parlare con il Sindaco perché noi abbiamo scelto quella scuola perché ci faceva comodo, per la vicinanza e per il programma. Speriamo che non siano già stati fatti i giochi». Qualcuno nutre ancora una speranza. «I rappresentanti del consiglio d’istituto della Giovanni Cena – spiega qualcun altro – stanno facendo un confronto con il Sindaco. Toccherà a Comune, Provincia e Regione decidere ma ci auguriamo che le nostre idee vengano considerate». «L’accorpamento non va bene – dice un papà -. La scuola per noi deve restare a Piazza Dante perché gli studenti non potrebbero più portare a termine i progetti iniziati. Perderebbero anche la classe musicale». Anche gli studenti hanno le idee chiare: «Secondo me – spiega un bambino – non è giusto. La Giovanni Cena deve restare dove è sempre stata e non vogliamo che la portino all’Alessandro Volta. Cambierebbero anche gli insegnanti».
LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI
Il Primo cittadino e l’Assessore si sono messi in ascolto dei delegati dell’istituto, hanno preso atto delle loro osservazioni e spiegato agli stessi che la scelta in questione è stata operata nel rispetto degli obblighi previsti dalla legge. L’Assessore Di Muro ha ribadito che è stata una scelta adottata in seguito agli incontri e con l’ausilio del parere dell’Ambito Territoriale di Latina, dei dirigenti scolastici, dei sindacati di categoria e che le alternative prese in esame dall’Amministrazione sono state bocciate in alcuni casi dalle organizzazioni sindacali perché avrebbero comportato una riduzione degli istituti comprensivi da 12 a 11, in altri perché incoerenti rispetto alla realtà territoriale. L’assessore ha riferito inoltre ai genitori che si impegnerà presso l’ex provveditorato affinché le classi che hanno iniziato la secondaria di primo grado nel plesso di Piazza Dante possano completare il ciclo di studi nella stessa sede e che terrà gli stessi genitori e insegnanti aggiornati sull’evoluzione della vicenda.