«CONDANNATO PRIMA DELLA MAGISTRATURA, MI SONO DOVUTO TRASFERIRE»
Per quanto riguarda l’esposizione mediatica, Pasquale Maietta si riferisce alle inchieste Don’t Touch, Olimpia e Starter che l’hanno visto come uno dei principali “protagonisti”. Nel post spiega di aver deciso di non replicare per ridurre l’impatto emotivo sulla famiglia «e soprattutto sui miei figli – scrive – che frequentando le scuole venivano a contatto quotidianamente con le informazioni e le notizie locali con evidenti stress e forti imbarazzi con i compagni di classe». Il politico ha giustificato la decisione «di lasciare il Latina Calcio per il peso di queste inchieste e per la protesta sollevatasi nei miei confronti da tutta la tifoseria locale che si è affrettata a condannarmi perima ancora che la giustizia facesse il suo corso». Per queste ragioni Pasquale Maietta ha deciso di trasferirsi altrove e di lasciare Latina.
CON CHA CHA SOLO AMICIZIA, NESSUN FAVORE
Nel post Maietta parla dei suoi rapporti con Costantino Di Silvio, conosciuto ai più come Cha Cha. «Non so se nei miei riguardi – scrive – ci sia mai stata ostilità per motivi di razzismo, ma è certo che la mia amicizia fin da ragazzo con Costantino Di Silvio è stata in questi anni oggetto di speculazioni assertive e diffamatorie del tutto inveritiere. Basterà ricordare l’inchiesta Don’t Touch dalla quale, nonostante le numerosissime intercettazioni anche ambientali di diversi personaggi di spicco di Latina nulla emergeva sulla mia persona ad esclusione di un tentativo di violenza privata dichiarato del tutto insussistente dagli stessi organi inquirenti». Maietta specifica anche che Di Silvio non ha mai occupato ruoli gestionali all’interno della compagine societaria né ha mai esercitato ingerenze decisionali. «C’è da precisare però – scrive – che in ragione dell’amicizia nel 2015 veniva assunto per 20 giorni dalla società US Latina Calcio con la mansione di magazziniere per sostituire un dipendente». Maietta spiega anche che Costantino Di Silvio usufruiva di un abbonamento per la tribuna coperta settore B senza aver mai avuto privilegi.
«AFFERMARE CHE IL LATINA CALCIO NON HA PAGATO I DEBITI È UNA FALSITA’»
Per chiarire la questione dei debiti societari ha spiegato: «Contrariamente a quanto ripetutamente pubblicato dai media e nei social, l’US Latina Calcio nel periodo professionistico ha pagato circa euro 16.000.000,00 per imposte e contributi. Sul punto, sfido qualsiasi azienda locale con pari volume di affari ad una comparazione di bilancio. Affermare quindi che l’US Latina Calcio non avrebbe mai pagato i propri debiti tributari e contributivi è una enorme falsità peraltro dolosa solo se si pensi alle necessarie adempienze per le iscrizioni ai vari campionati professionistici. Inoltre, per sostenerne i costi aziendali, sempre nel medesimo periodo, i soci di capitale hanno versato nelle casse della società ben 8.300.000,00 euro circa. L’amore e la passione che ho profuso fin dal primo giorno per raggiungere il massimo del risultato calcistico si sono consacrati anche nel mio ultimo atto: la cessione delle quote».
LA FRASE DEL SACERDOTE A CHIUSURA DEL SUO POST
Infine, per chiudere il lungo post su Facebook Pasquale Maietta tira fuori dal cappello una citazione del sacerdote della parrocchia che frequenta: «durante un’omelia disse: “Assassini non sono solo coloro che sferrano colpi mortali al corpo degli esseri umani, ma lo sono al pari coloro che per mezzo del discredito e della calunnia uccidono l’anima delle persone”».