«Sono felicissima per la cittadinanza onoraria che mi ha conferito Castel Gandoldo, è una città nella quale ho molti ricordi, anche con mio padre». Raggiante ed entusiasta, la principessa Elettra Marconi ha appreso della decisione del consiglio comunale della città dei Papi di riconoscerle lo status di cittadina onoraria. Un riconoscimento indiretto all’illustre padre Guglielmo Marconi, premio Nobel per la fisica, che proprio da Castel Gandolfo 85 anni fa fece il primo collegamento radiotelefonico con microonde con la Città del Vaticano.
«Mio padre faceva delle trasmissioni radio con Papa Pio XI proprio da Castel Gandolfo, c’ero anche io e ricordo benissimo ogni istante – racconta a Il Caffè Elettra Marconi, 87 anni –. Lui mi trattava come una persona grande, mi parlava seriamente e sapevo che tutto quello che mi diceva era vero».
È a Guglielmo Marconi che dobbiamo l’invenzione del telegrafo senza fili, antesignano della radio e del telefono cellulare. «Sa cosa mi disse una volta mio padre? Mi disse: un giorno ogni persona avrà con sé una scatola attraverso la quale potrà parlare ovunque si trovi con la fidanzata o con i propri cari. Già intuiva che nel futuro sarebbe nato il telefono cellulare», ricorda Elettra.
Elettra Marconi è nata nel 1930 dal secondo matrimonio del padre con la giovane marchesina Maria Cristina Bezzi Scali, sposata tre anni prima. Lei aveva 27 anni, lui 53 e già un matrimonio alle spalle e tre figli adulti. Marconi è scomparso improvvisamente il 20 luglio 1937 a 63 anni per una crisi cardiaca. La figlioletta aveva appena 7 anni, ma i ricordi di quel periodo sono ancora nitidissimi. «Ricordo la felicità sul nostro Yacht che si chiamava Elettra come me, mio padre era molto affettuoso. In quei giorni stavamo per imbarcarci e iniziare una crociera sul mare. Ero contentissima perché avrei avuto mio padre finalmente tutto per me. Ho assistito all’ultima invenzione, a Tor Chiaruccia, sul mare vicino a dove sono nata io a Santa Marinella. È stato molto attivo fino all’ultimo giorno, aveva le sue idee da sviluppare, il radar, l’antenna parabolica. Quando è scomparso, mia madre è quasi morta dal dolore ed io ho provato per tutta la vita un senso di vuoto». Un senso di vuoto colmato dalle opere di un uomo conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. «È giusto che sia ricordato, era altruista, generoso, lui voleva solo salvare vite umane e adoperarsi per migliorare la vita delle persone. In realtà ho partecipato più a cerimonie commemorative all’esterno che non in Italia, fortunatamente si stanno svegliando anche da noi».
Ora questo riconoscimento ad Elettra Marconi da Castel Gandolfo, «città dove andavo spesso alle udienze dei vari Papi, frequentavo molto il paese anche per ricordare mio padre. Perchè finché c’era c’era lui era tutto meraviglioso».
Il Comune organizzerà nelle prossime settimane una cerimonia pubblica per il conferimento della cittadinanza onoraria. «So che Castel Gandolfo ha un sindaco donna (Milvia Monachesi, ndr) e mi dicono che sta lavorando anche molto bene, spero di incontrarla presto di persona», conclude la principessa.
Stefano Cortelletti