“Ieri il consiglio comunale ha mandato in onda una prova tecnica di coalizione – sostengono Pd e Psi – Abbiamo deciso di replicare quanto accaduto a livello nazionale dove il segretario nazionale del PD, Matteo Renzi, ha caldeggiato una ampia coalizione di centro sinistra per battere destre e populismi. I primi a cogliere questo invito sono stati i socialisti del PSI attraverso il vice ministro Nencini. Il tema che ci ha permesso di iniziare questo ragionamento, e che ci porterà ad avere una ampia coalizione partendo dal centro fino ad arrivare alla sinistra italiana è un tema a noi molto caro. Le tasse”. “Siamo partiti gia lo scorso 20 luglio, attraverso un ODG (deliberazione n 30) proposto dal capogruppo dei socialisti inerente la riduzione dell’Iva sulle forniture delle utenze luce acqua e gas e abbiamo concluso questo percorso attraverso la presentazione congiunta di due emendamenti relativi alla riduzione delle aliquote IRPEF e IMU. Orientativamente – sostengono – stiamo parlando di un risparmio medio nelle tasche dei cittadini di circa 3/400 euro anno fino a 6/700 anno. Considerando le risorse disponibili nel bilancio del Comune , più di 17 milioni di attivo, crediamo sia doveroso alleggerire il carico fiscale locale alle famiglie di Pomezia. Purtroppo le logiche politiche hanno prevalso sul merito e la maggioranza non ha accolto le nostre proposte”.
“Quindi delle due l’una – scrivono – o non ci sono risorse vere per ridurre le tasse, o sono ancora in molti i sostenitori della vecchia logica che recitava: pagare le tasse è bellissimo. Da anni ci battiamo per ridurre il carico fiscale e l’operazione nazionale dei famosi 80 euro va in quella direzione, se fossimo riusciti a portare a casa i nostri emendamenti, queste voci avrebbero portato complessivamente 1500/1600 euro anno nelle tasche di alcune famiglie pometine. Questa è la nostra idea di politica, questo il nostro impegno concreto per la città una volta al governo. Da qui vogliamo ripartire per aggregare tutte le forze che si riconoscono in un modello partecipativo, democratico, di ampio respiro e che mira a redistribuire le ricchezze verso le famiglie del territorio”.