È stata inaugurata questo pomeriggio la casa di accoglienza per papà separati “Monsignor Dante Bernini”, realizzata dalla Diocesi di Albano in una sede sul litorale di Tor San Lorenzo, in via dei Cavalli Marini 38. La struttura, gestita dalla Caritas diocesana, dal 15 gennaio ospiterà otto papà rimasti senza un’abitazione in seguito al divorzio o alla separazione: è stata realizzata dalla Diocesi in una sede di Tor San Lorenzo appartenente alle Suore di Gesù Buon Pastore, ceduta in comodato d’uso gratuito alla diocesi di Albano per la realizzazione del progetto “Per essere ancora papà”, attuato anche grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica.
«Da molto tempo la Chiesa di Albano – ha Monsignor Marcello Semeraro durante l’inaugurazione – mostra una concreta attenzione verso quei suoi fedeli che vivono in situazione di separazione, divorzio e nuova unione. Già dal 1997 il nostro Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia realizza annualmente e con regolare scadenza percorsi di vita e di fede con gli sposi che vivono in situazione di separazione, divorzio e nuova unione. È una iniziativa che appartiene alla pastorale ordinaria della nostra Chiesa di Albano, che da venti anni incontra e si lascia incontrare da quei figli e fratelli che ha generato come sposi nel sacramento delle nozze e che ora vivono il dolore di un amore ferito, fallito, finito».
Contiene oltre venti stanze e spazi per le riunioni e le attività, oltre a uno sbocco sulla spiaggia in cui i padri separati, in attesa di una soluzione abitativa, potranno sia vivere dignitosamente, sia incontrare in modo adeguato i propri figli nei momenti di visita, sostenuti e accompagnati nell’elaborare la nuova condizione di solitudine dopo la separazione e nella ricerca di una nuova sistemazione.
Al taglio del nastro c’erano il sindaco Mario Savarese, il suo predecessore Luca Di Fiori, il direttore della Caritas diocesana don Gabriele D’Annibale e tantissimi cittadini. Anche il Papa ha salutato positivamente questa nuova struttura: «Quando l’ho detto a Papa Francesco, mi ha risposto “è una cosa buona”», ha riferito il vescovo.