In tanti in questi giorni hanno chiesto loro perché restano ancora in Giunta e non si dimettono, nonostante siano stati nominati dal sindaco e a quel sindaco, da quando ha annunciato di volersi candidare per la terza volta, non sembrano più accordare la loro fiducia. Sia Raspa che Sorrentino si appellano al “senso di responsabilità” che li lega ai cittadini e all’incarico che ricoprono, alla volontà di onorare la propria funzione e di dare il proprio contributo. Un ruolo che, però, entrambi segnalano essere diventato più difficoltoso nelle ultime settimane. «Negli ultimi mesi le scelte compiute da Fucci sono andate verso una direzione totalmente contraria a quanto fatto dal 2008 ad oggi, dando importanza esclusivamente al concetto dell’uomo solo al comando e trascurando completamente il concetto di gruppo – scrive Giuseppe Raspa – Questo stravolgimento io e Daniela Sorrentino lo abbiamo vissuto nelle riunioni dove Fucci decide ciò che dobbiamo sapere e cosa no: davanti a tutto ciò entrambi abbiamo deciso di rimanere coerenti ai nostri principi, all’attività passata, alla nostra Città, al mandato affidato dai cittadini al Gruppo M5S di Pomezia». «C’è la consapevolezza della scelta giusta da fare e c’è la forza di volontà che mi fa avanzare anche laddove il terreno è insidioso – attacca Daniela Sorrentino – e lavorare all’interno di un gruppo giunta che inibisce a me e il mio collega Giuseppe gran parte dell’informazione è un terreno insidioso. Non temo chi millanta che non svolgo bene il mio ruolo, d’altronde il lavoro svolto è facilmente riscontrabile, temo chi usa minuterie per giustificare la revoca del mandato mio e di Giuseppe perché siamo inopportuni, e non opportunisti, nonché scomodi».