17 ANNI DI CONTAMINAZIONE
Lo stato di inquinamento tutt’intorno al deposito di carburanti va avanti almeno dal 22 marzo 2001, giorno in cui l’Eni – così scrivono i tecnici Arpa – ha notificato alla ex Provincia di Roma, attuale Area Metropolitana, la notizia di “una situazione di inquinamento presso il deposito e le misure di sicurezza d’emergenza adottate”. “Il sito è oggetto (da allora, ndr) di un procedimento di bonifica – ma lo stato di inquinamento – sempre secondo Arpa Lazio – continua”. Tra l’altro, “le ultime attività di campionamento svolte dal Servizio Suolo, Rifiuti e Bonifiche sono relative – sottolineano i tecnici regionali – all’anno 2010”.
SINDACO FUCCI: “APPRENDO ORA IL PROBLEMA”
“È a conoscenza del parere dell’Arpa Lazio e del perdurante stato di inquinamento della falde comunali?” È quanto hanno chiesto i cittadini al sindaco, Fabio Fucci, che ha risposto loro: “Apprendo adesso il problema, faremo le dovute e approfondimenti”. Il botta e risposta è avvenuto nel corso di un incontro pubblico convocato dal Comune di Pomezia, dedicato al Piano di Emergenza comunale, che si è tenuto oggi pomeriggio presso il centro polifunzionale di Selva di Pini. Nell’area interessata dalla contaminazione è stato recentemente approvato un oleodotto a servizio dell’impianto ed è in corso di approvazione un impianto “bio”gas per 60mila tonnellate l’anno di rifiuti. All’incontro in cui è stato sollevato il problema era presente anche Alessio Argentieri, responsabile del Dipartimento pianificazione territoriale e difesa del suolo dell’Area Metropolitana di Roma.