Allo sciopero si sono uniti i facchini, circa 20 lavoratori, e sono venuti a portare la loro solidarietà numerosi attivisti dei movimenti sociali del Lazio. Gli autisti, circa 45 lavoratori tutti organizzati con l’Unione Sindacale di Base, svolgono anche la funzione di movimentazione delle merci e denunciano che da lungo tempo (molti da oltre dieci anni) sono costretti a lavorare più di 12 ore al giorno pur essendo tutti con contratto part-time di 25 ore settimanali. Il loro turno comincia alle 2.00 di notte e finisce alle 14.00, con un orario settimanale effettivo di 72/80 ore. A questo proposito l’USB ricorda che il Contratto Nazionale trasporto merci e logistica vieta di lavorare più di 48 ore settimanali, straordinari compresi. La loro paga è in media di 800 euro mensili lordi, più degli arbitrari “fuori busta”, che l’azienda elargisce sfuggendo al fisco ed eludendo la contribuzione.
L’USB ritiene che la committente, la SMA S.p.A., non possa continuare ad ignorare questa situazione, funzionale a tenere bassi i salari e mantenere tutti i lavoratori in una condizione di forte ricattabilità. Anche le istituzioni hanno per troppo tempo chiuso gli occhi, consentendo non solo uno sfruttamento brutale ma anche una massiccia evasione fiscale e contributiva. L’USB ha pertanto scritto al Prefetto, al sindaco di Pomezia e alla Regione Lazio, affinché intervengano sulla vertenza.