«Non a caso – prosegue il prof – da febbraio a maggio la Asl RM-H ha riscontrato situazioni molto gravi o quantomeno “border line”. Complessivamente, 12 valori a 10 microgrammi più 4 sforamenti». E non a caso, aggiungiamo noi, a giugno a Cisterna è scattato il divieto dell’uso potabile nei quartieri Collina dei Pini, 17 Rubbia, Le Castella. La Asl pontina vi ha registrato arsenico fuorilegge (13 microgrammi per litro, µg/L). A Le Castella, Acqualatina riporta il dato di 9,2 µg/L (senza data…). Giova ricordare che al livello scientifico-sanitario è ormai assodato che non esiste una concentrazione di arsenico classificabile come “sicura”. «I dati Asl mostrano che il 20/2/14 a via di Cancelliera di Albano Laziale – rammenta il dottor Garofolo – l’acqua distribuita da Acea Ato2 conteneva 24 µg/L di arsenico e 2 mg/L di fluoruri (limite 1,5). Il 19/05/14 a Lariano, piazza Centogocce 26 µg/L di arsenico». Questi due sforamenti sono superiori persino alla deroga europea, scaduta a fine 2012, che tollerava fino a 20 µg/L. La Asl RM-H a Nettuno, lo scorso febbraio, ha trovato 14 microgrammi litro di arsenico, in zona Sandalo di Levante, e poi 2 milligrammi di fluoruri a Villa Claudia di Anzio (limite max 1,5).
Poi 10 µg/L in 3 punti a marzo ed uno ad aprile, a Lanuvio. Sempre ad aprile, a Nettuno, in piazzale Liberati e via Scopone, l’ente di sanità pubblica ha trovato 10 microgrammi per litro, e 9 µg/L in via Di Vittorio. A maggio, la Asl rilevava 9 microgrammi per litro a Pomezia in via Trieste e 10 µg/L a Lanuvio (piazza Mazzini e via Borgo San Giovanni), Ariccia (largo Savelli e Via Strada Nuova ang. via della Costa) e Ardea (piazzale via Fosso di Campoleone snc).
«La ragione sta nel fatto ben noto che i gestori Acea ed Acqualatina debbono fare ricorso crescente a pozzi locali, che forniscono spesso acque inquinate da arsenico, fluoruri, vanadio anche a causa dell’estrazione sregolata di acqua dalle falde. E si rendono perciò necessari impianti per la rimozione di arsenico e metalli. Ma evidentemente – conclude il chimico – fare gli impianti non garantisce nulla se poi i controlli, le manutenzioni e le sostituzioni di filtri e resine sono omessi o ritardati per ragioni di bilancio. Con queste inevitabili conseguenze».
L'unico valore sicuro è zero
Arsenico, ecco le nuove analisi de il Caffè. Confermati sforamenti e rischi
«Il quadro d’insieme dell’arsenico nell’acqua destinata al consumo umano nelle zone monitorate sembra in parte confortante rispetto agli anni passati. Ma il numero limitato di campionamenti rispetto alla vastità del territorio coinvolto non può offrire certezze sullo stato generale delle acque. I 15,6 microgrammi da noi ora riscontrati alla stazione di Campoleone ad Aprilia (Asl Latina a maggio scorso: 16 e 17 µg/L, ndr) e i 10 di via Capitancelli a Velletri confermano che sussistono pericoli di sforamento rispetto ai 10 microgrammi massimi consentiti dalla legge», spiega il dottor prof Aldo Garofolo. Ha curato anche queste nuove analisi di cui pubblichiamo qui i risultati, come facciamo periodicamente da anni a spese de il Caffè e con la vivace collaborazione dei cittadini. Le ultime erano sul Caffè n. 274 del 26 settembre 2013.
18/07/2014
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