Oltre tre milioni di euro in vista per le casse del Comune di Pomezia. La Corte dei Conti del Lazio ha dato l’ennesima stangata all’Aser, società attualmente in amministrazione straordinaria, che si occupava della riscossione dei tributi per conto dell’ente attualmente retto dal sindaco Fabio Fucci, condannando la srl a pagare l’ingente somma al Comune pometino. Nel 2008 i magistrati contabili avanzarono dubbi sui conti giudiziali presentati dall’Aser, quei conti che gli agenti contabili sono tenuti a depositare affinché vengano sottoposti al controllo. Per la Corte dei Conti vi erano delle anomalie nella riscossione e nel versamento dell’Ici e della Tarsu recuperati a Pomezia tra il 2000 e il 2003, alle quali la società non fu in grado di dare spiegazioni. I magistrati, nello specifico, contestarono all’azienda l’omesso versamento del minimo garantito al Comune nel 2000 e i mancati interessi dovuti per i ritardi nei versamenti fatti nei tre anni successivi. Nel 2009, i giudici della Corte dei Conti del Lazio disposero così la rettifica del conto giudiziale e condannarono l’Aser a versare all’ente pubblico 7,6 milioni, relativi ai debiti accumulati negli esercizi esaminati. L’azienda fece appello, specificando di aver già definito la vicenda, giungendo a risarcimenti dovuti diversi, con tre lodi arbitrali, nel 2003 e nel 2009. La condanna venne annullata e venne disposto un nuovo giudizio, in cui tener conto appunto dell’esito dei lodi. La Corte dei Conti, vagliato nuovamente il caso, ha così condannato l’Aser, ma a versare soltanto le somme non ancora date al Comune di Pomezia, pari a 3,2 milioni di euro, più interessi.
05/08/2014