Anche il Comune di Nettuno si muove contro i cattivi odori della Kyklos di Aprilia, l’azienda di via delle Ferriere che produce compost dall’umido conferito dai Comuni che praticano la raccolta differenziata. L’Assessore alle attività produttive del Comune del tridente Giulio Verdolino ha scritto al Presidente della Regione Lazio chiedendo di istituire un tavolo per determinare le azioni da intraprendere per migliorare la vivibilità di quella porzione di territorio al confine tra Aprilia, Nettuno e Latina. “Quella dei disgustosi odori della Kyklos di Aprilia è una storia infinita, di cui da tempo si parla senza tuttavia addivenire ad una soluzione in grado di garantire priorità alla salute ed alla sicurezza dei cittadini, sulla scorta di un principio semplicissimo: se un determinato procedimento produttivo arreca nocumento alle persone, costringendole di frequente a barricarsi in casa quando la puzza si fa insopportabile, quella problematica va affrontata ad oltranza fino a raggiungere una soddisfacente soluzione”.
Le aziende agricole della zona ed i coltivatori diretti sono allo stremo e hanno chiesto aiuto all’Assessore del Comune di Nettuno, Giulio Verdolino, per difendere i propri diritti. “Solo una ideale scalata verso la tutela autentica del territorio può segnare la differenza sostanziale fra la vittoria e la sconfitta di noi amministratori – ha dichiarato Verdolino –. Non possiamo permetterci comportamenti superficiali giocando su responsabilità, immobilismo e silenzio delle istituzioni”
Ultimamente le mobilitazioni contro la Kyklos di Aprilia si sono moltiplicate, specialmente dopo la morte dei due operai la scorsa settimana. Alla lotta hanno aderito anche i Comitati dei quartieri non direttamente sottoposti ai miasmi. Sono anni che il Comitato spontaneo “No miasmi e Difesa Territorio dall’inquinamento ambientale”, nelle persone del Presidente Romano Gallifuoco e del Segretario Marina Gobbato, denunciano le “molestie olfattive intollerabili” a cui sono sottoposti i residenti della zona.
“E’ il momento di mettere in pratica interventi sostanziali volti alla risoluzione tecnica definitiva delle problematiche riscontrate – scrive Verdolino nella lettera inviata al Presidente della Regione Lazio, invitandolo “ad indire, con la massima urgenza, un tavolo partecipativo con tutti gli attori in causa al fine di dare attuazione ad un piano di tutela nei confronti della cittadinanza”.