I lavori all’hotel Cusani Grotte di Tiberio a Sperlonga e la mancata demolizione degli abusi ha causato un danno ambientale che deve essere risarcito nella misura di mezzo milione di euro. Questa è la maxi richiesta arrivata dalla Corte dei Conti che riguarda Antonio Faiola e Massimo Pacini, i tecnici del Comune di Sperlonga che hanno avuto un ruolo nella vicenda del “Grotte di Tiberio”. Trovandosi l’albergo in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici e a tutela ambientale, l’aumento di cubature avrebbe causato un danno all’ambiente che essendo un bene dello Stato ha provocato un danno all’erario. Mentre a Faiola vengono contestati i permessi a costruire rilasciati nel 2004 e 2005 perché ritenuti illegittimi, a Pacini la mancata ordinanza di demolizione delle parti irregolari in seguito all’istanza presentata nel 2010 da un consigliere d’opposizione. I due tecnici avranno un mese di tempo per rispondere alle contestazioni.