Il Comitato per la Città degli Alberi passa dalle parole ai fatti, denunciando per “reati ambientali” l’Amministrazione comunale di Aprilia alla Procura della Repubblica di Latina.
Questo perché, “benché ripetutamente sollecitata dal Comitato scrivente, si è sempre rifiutata di effettuare il censimento del patrimonio arboreo del Comune, come previsto dal Regolamento del verde comunale”. La stessa amministrazione “ha già tentato di abbattere la pinetina di largo delle Rose con delibera 11 del 14/04/2011, per scongiurare la quale il Comitato scrivente ha fatto ricorso ad una petizione, a conferenze e alla perizia di un agronomo forestale, che ha dichiarato la non necessità d’abbattimento dei pini”. Tagli sarebbero stati fatti “anche laddove non sarebbe stato necessario, senza la perizia di un agronomo o forestale e in assenza di una schedatura attestante la pericolosità o la malattia dei singoli alberi, come per i 36 storici pini di via Campoleone stazione, rei di non essere stati adeguatamente potati; e come per tutti gli 11 pini ed il cedro di via Varrone a Campoverde, senza una valida ragione”. È in corso la “Petizione per la moratoria al taglio degli alberi di via Inghilterra”, perché il taglio degli alberi è “manifestamente non in linea con le norme di legge e con il regolamento del verde pubblico comunale in vigore dal 2010”.
Visto che per legge gli alberi abbattuti possono essere considerati monumentali, per età e grandezza, il Comitato denuncia chen “alla luce delle norme vigenti, i 150 tagli programmati dall’amministrazione comunale di Aprilia in via Inghilterra sono palesemente un reato, come lo è stato, a titolo d’esempio, il taglio dei 36 pini di Campoleone, dei 12 di Campoverde, dei 3 platani di via Grecia, i 7 platani di via Francia, gli 8 alberi di via Aldo Moro, i 2 pini storici di piazza Belvedere, tutti abbattuti senza il nulla osta obbligatorio e vincolante di un agronomo del Corpo Forestale dello Stato”. Non solo: “chiediamo che gli autori dei reati non restino impuniti, nonché un urgentissimo intervento della Procura della Repubblica e della Polizia forestale per impedire la commissione di nuovi reati o l’aggravamento di quelli già commessi”.