Hanno scritto prima a giugno e poi a metà novembre al Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi (che non risponde), «per richiamare l’attenzione su un problema che, sotto gli occhi di tutti noi, sta creando disagi e danni economici agli imprenditori».
LI VEDONO MA LI LASCIANO
A lasciarli esterrefatti è quanto accaduto e continua ad accadere nel capoluogo pontino presso una delle principali arterie regionali, la 148 Pontina: riconosciuti e marchiati come “Affissioni abusive” con apposite scritte dalla Polizia Municipale, otto tabelloni sono ancora lì, come molti altri altrettanto illegali. A mandare su tutte le furie Federlazio è il fatto che gli stessi Vigili urbani avevano poi multato sonoramente chi aveva posto la propria pubblicità su quegli spazi abusivi. Tanto più che «tutto era partito dalla segnalazione di alcuni commercianti che avevano deciso di fare pubblicità su questi cartelli che però non erano mai stati autorizzati da nessuno. Però i cartelloni non solo non sono stati rimossi, ma addirittura sono state tolte le scritte “spazi abusivi” con la conseguenza che alcune imprese continuano, ignare, a fare la pubblicità su quegli stalli con il rischio che presto si troveranno, anche loro, a pagare le sanzioni previste dalla legge per chi fa pubblicità su spazi non autorizzati».
DANNI PER LE DITTE ONESTE
Federlazio denuncia ciò che avviene ovunque: «Numerosi cartelloni abusivi che generano cospicui affari economici in capo ad un soggetto libero di compiere sotto gli occhi dei cittadini un’illegalità che inoltre produce una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori che con sacrifici economici immani pagano la Dogre (la società che riscuote le imposte pubblicitarie comunali a Latina, ndr) investendo nella pubblicità legale. Cosa dovremo pensare, che viviamo in una città in cui sono saltate le più ovvie tutele di chi vive nella legalità e paga regolarmente le tasse? Siamo in grado di far sentire protetti e tutelati tutti i cittadini? Siamo in grado di individuare chi per inquadramento, ruolo e retribuzione dovrebbe prendersi la responsabilità di risolvere questa questione e di eliminare i cartelloni abusivi?». Quesiti estensibili ad ogni Sindaco ed Amministrazione comunale, ad ogni ente cui compete la tutela della legalità e sicurezza sulle strade affidategli. «Tutti sanno, ma nessuno fa nulla per risolvere definitivamente il problema», tuona ancora Federlazio.
OCCHIO ALLE BATOSTE
Ma è bene che sappiano anche chi acquista spazi pubblicitari. Se non si informano, le multe salate, anche di varie migliaia di euro, finiscono per piovere addosso a loro. Infatti, la legge li considera “complici” a tutti gli effetti. Se la forze dell’ordine e l’autorità non individuano i proprietari degli spazi pubblicitari abusivi o questi non pagano, comunque si rivarranno su chi ha fatto pubblicità sulle installazioni illegali, fino anche a fargli pagare ulteriore sanzione e le spese per la rimozione forzata dei cartelloni stessi. Cosa già avvenuta qualche anno fa, ad esempio coi maxi-cartelloni in vari punti extraurbani della via Pontina. Come racconta qualche imprenditore in via confidenziale, chi colloca questi impianti abusivi spesso rassicura “il pollo” dicendo che è tutto a posto, di stare tranquillo, magari fornendo una cosiddetta liberatoria. Balle, sono tutti responsabili, “coobligati in solido” dice la legge. Qualcun altro mostra autorizzazioni fasulle.
INFORMARSI PRIMA
Quindi occhio ai furbetti dei cartelli. Come? Si può andare per esempio presso il Comune nel cui territorio si trovano i cartelloni (o in Provincia se la strada è provinciale, o in Regione se regionale) e chiedere se risultano autorizzati oppure no. Inoltre, anche un cartello autorizzato può essere irregolare. Per esempio, quando il furbetto si fa autorizzare impianti per certe dimensioni e in un certo posto che non violi le distanze e le dimensioni legali, ma poi li realizza più grandi e attaccati alla strada. E non dite che non ve l’avevamo detto.