La tempestività dell’intervento dei Carabinieri, attivatisi a seguito delle grida d’aiuto udite da alcuni residenti della località “Fontana Copella”, ha permesso di individuare l’abitazione sospetta e di rintracciare, al suo interno Mohammed H., commerciante ambulante di 38 anni, che era stato trattenuto lì con la forza dalla sera prima, legato ad una sedia da otto cittadini stranieri di sua conoscenza. Lo stesso malcapitato, dopo essere stato liberato, ha indicato ai militari vari particolari utili all’identificazione dei suoi sequestratori, che pretendevano la somma di 6.000 euro per la sua liberazione. Tale denaro, circa un anno prima, era stato consegnato all’ambulante dagli otto arrestati, affinché, tramite l’intermediazione di alcune agenzie abilitate, provvedesse a perfezionare la pratica per il rilascio della documentazione valida per il loro l’espatrio. L’istruttoria, tuttavia, non era andata a buon fine, ingenerando il desiderio di rivalsa poi sfociato nella violenta pretesa di restituzione della somma. I primi tre carcerieri, sorpresi all’interno dell’abitazione, sono stati arrestati in flagranza di reato, mentre altri due sono stati rintracciati e fermati poco dopo a San Felice Circeo. Le ulteriori attività d’indagine hanno consentito, infine, di localizzare a Terracina, a bordo di un furgone con il quale si stavano per dare alla fuga, gli ultimi tre aguzzini, sottoposti anch’essi a fermo di Polizia Giudiziaria.
Il malcapitato, ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso a causa delle percosse subite e delle lesioni riportate in corrispondenza dei punti in cui era rimasto legato per circa 20 ore (collo, polsi e caviglie), è stato giudicato guaribile con una prognosi di 7 giorni.