Terrorizzata per quanto subito ed ancor di più per il fatto che veniva informata dall’aggressore che sarebbe andato ad accoltellare l’attuale fidanzato di lei, una volta uscito dall’appartamento la stessa ha trovato la forza di divincolarsi e slegarsi dalla corda che la tratteneva per poi buttarsi dal secondo piano dello stabile dove era trattenuta contro la sua volontà. Trascinatasi poi al bar, l’arrivo delle Volanti e la salvezza.
Immediate sono scattate le ricerche dell’aggressore che, nel frattempo, si sarebbe disfatto del coltello utilizzato contro la ragazza e di una ipotetica pistola che la donna avrebbe visto in mano all’uomo. Rientrato a casa è lì che gli agenti, dopo aver forzato la porta, lo hanno trovato. Immobilizzato l’uomo, la Polizia ha perquisito l’appartamento trovando coltelli a serramanico e spade non denunciate, grimaldelli ed apparati ricetrasmittenti, confezioni di marijuana e cocaina pronte per lo spaccio, nonchè attrezzature atte al confezionamento. Parte dello stupefacente era addosso al fermato, occultato negli slip.
Sequestrati 650 euro in contanti e un’agenda con nomi e cifre, verosimilmente il libro contabile dell’attività di spaccio. Inoltre è stato sequestrato un impianto di videoregistrazione e di telecamere puntate sulla pubblica via, ritenute strumentali all’attività di spaccio, volte al controllo di eventuali blitz delle forze dell’ordine.
Recatasi in ospedale, la donna se l’è cavata con 25 giorni di prognosi. Sentita meglio dagli agenti, si veniva a conoscenza che la ragazza viveva in un appartamento di via Adua, unitamente ad una coetanea. È proprio lì in via Adua che è avvenuta la prima aggressione da parte dell’Artusa che, dopo aver rinchiuso in una stanza l’amica, trascinava presso il proprio appartamento di via Grassi la giovane donna per continuare ad infierire su di lei. Recatisi gli agenti in via Adua al fine di raccogliere elementi sui primi momenti dell’aggressione, sono state trovate tracce di sangue sul pavimento. Giunta la scientifica sul posto, si è proceduto ad ispezionare l’appartamento e, in una delle camere da letto è stata trovata una valigetta 24 ore piena di dosi di marijuana, cocaina ed altro stupefacente, nonché oggetti predisposti per il confezionamento. Altro stupefacente è stato trovato nei cassetti degli armadietti posti ai lati del letto.
Accertato che quella stanza era in uso alla proprietaria di casa, questa è stata tratta in arresto per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il ragazzo, Davide Artusa, classe 1992, rinchiuso nel carcere di Latina, annovera svariati precedenti di polizia per armi, droga e rapina.
La ragazza, incensurata, Jessica Giardini, classe 1994 è stata arrestata e portata in carcere. Al momento sono al vaglio le dichiarazioni del ragazzo della donna aggredita che avrebbe subìto un’aggressione dallo stesso Artusa. Si cerca ora di capire se quanto accaduto non sia legato più che a faccende sentimentali, al mercato dello spaccio al dettaglio di sostanza stupefacente, rinvenuta pronta per lo smercio verosimilmente nelle vie della movida di Latina nel fine settimana.
È stato così sollevato dalla Polizia di Stato il velo su un caso di “Latina Violenta”, dove si confondono i ruoli tra vittime e carnefici, tra sentimenti che nascono e muoiono dietro ad una dose di stupefacente, dove i problemi vengono risolti ancora con le lame dei coltelli. Tutte cose su cui avranno tempo di riflettere in carcere i protagonisti di questo giorno di follia.