«Alle rassicurazioni del sindaco Terra – annota la Porcelli – non seguono però i fatti e la variante è ancora ferma al palo. Uno dei punti fondamentali della campagna elettorale del Rinascimento apriliano stenta a decollare, mentre l’altra faccia della medaglia ovvero il recupero igienico sanitario delle periferie incassa gelate e soleggiate un po’ come il clima di questi giorni. Ne è del resto una dimostrazione lampante la situazione di forte criticità che si è venuta a creare a Campo di Carne dove, con una variazione sul progetto iniziale, la realizzazione della rete fognaria ha subito una deviazione con evidenti ricadute in termini di disagio sulla popolazione residente. Adesso con la variazione del piano triennale dei lavori pubblici, la Regione Lazio ha rimpinguato la relativa voce di investimenti destinati ai lavori fermi a La Cogna: è chiaro che la gestione del recupero delle borgate viene gestita in maniera personalistica da parte del vicesindaco che antepone interessi suoi di immagine allo sviluppo armonico e razionale di una parte di territorio da anni allo sbando. Come si rammaglia il territorio? Come si inserisce la variante di recupero nell’imminenza della realizzazione delle opere di urbanizzazione nelle borgate?».
Problemi sulla gestione dell’urbanistica emergerebbero anche sui piani particolareggiati della variante di recupero, dove «all’interno della commissione urbanistica non è mai stato fatto il punto della situazione, segno che si vogliono tenere all’oscuro i consiglieri comunali e lasciare invece il tema nelle mani dei gruppi di potere interni ed esterni alla compagine amministrativa».