«Mi hanno chiesto di portare la mia testimonianza in questa importante battaglia – ci racconta Simone – perché da tempo sono impegnato nel sociale anche con azioni dimostrative». Simone si lancia ogni anno dal Tevere a Capodanno per dire no alla costruzione dell’inceneritore di Albano. «Nella manifestazione a Montecitorio ho percepito da tutti i manifestanti una forza incredibile per vincere questa battaglia, il cui esito è nelle mani del Governo. I malati però sanno che per loro più il tempo passa e meno speranze ci sono». Simone ha conosciuto i fratelli Biviano che lottano per avere le cure di Stamina e lo hanno detto chiaro e tondo: loro non torneranno a casa prima di aver ottenuto le cure.
«Stare con queste persone ti insegna molto. Impari che se per tutti il tempo è limitato, per loro lo è ancora di più. Si impara che non ci si deve mobilitare solo quando il problema ci tocca personalmente, la battaglia è sociale riguarda tutti. La cosa più bella è che al presidio ci sono tante persone che vengono ad aiutare i malati in protesta, che li aiutano, gli portano da mangiare e gli fanno compagnia, non sono soli!».