Lunedì 7 ottobre c’è stata la prima riunione d’urgenza per affrontare la situazione, in cui sono stati delineati gli interventi più urgenti. I primi lavori hanno riguardato i ponticelli saltati presso il cimitero civile e il prolungamento della condotta delle acque chiare di via Diaz, in programma da tempo, che alleggerirà i problemi di allagamento della zona. Sono stati fatti sopralluoghi sulle aree maggiormente colpite: via Eschieto, piazza La Pira, via La Malfa, via della Seccia, via dei Frati, via dei Tinozzi, via Veroli e via Ripi. Sul sito comunale è scaricabile il modulo per fare richiesta di risarcimento per i danni riportati a causa del nubifragio. «Appronteremo uno studio per la regimentazione delle acque chiare del territorio di Nettuno, soprattutto inerenti i quartieri più toccati dagli allagamenti – dichiara il sindaco Alessio Chiavetta –: si tratta di uno strumento fondamentale per fronteggiare la sempre maggior frequenza di tali eventi climatici, che si abbattono sulla costa laziale, eventi che rischiano di diventare ancor più dannosi per il progressivo incremento di abitazioni sul nostro territorio. Abbiamo deciso di potenziare la strumentazione e la dotazione a disposizione di Polizia Locale e Protezione Civile». Già dalla scorsa settimana è stata creata un’apposita Unità di Crisi. L’opposizione, però, non ritiene che i danni causati dal maltempo siano da imputare all’eccezionalità delle piogge.
«In realtà è calamità amministrativa. Qui c’è un’emergenza che è conseguenza di errori umani per la indiscriminata tendenza a costruire dappertutto senza alcuna opera preventiva e senza preoccuparsi delle conseguenze per lo stato idrogeologico del territorio – ha detto Carlo Eufemi –. Nel tempo sono stati modificati gli assetti naturali di fossi, scoline, terreni ed è ovvio che l’acqua da qualche parte si faccia strada. Manca inoltre quella oculata attenzione che una volta, con saggezza e buonsenso, veniva dedicata alla manutenzione di tombini, caditoie, condotte. Occorre destinare voci di bilancio importanti alla manutenzione e cura del territorio, intervenendo subito sulle situazioni a rischio. I soldi? Basta utilizzare parte dei milioni di euro che si spendono per feste, sagre, staff vari, consulenze e inutili assunzioni».