«È un’azione che ci sta particolarmente a cuore – spiegano da CasaPound Italia Litorale Romano – in quanto sembra che l’Amministrazione abbia messo la salute pubblica nel dimenticatoio, credendo che una pur nobile iniziativa, come quella di introdurre il sistema della raccolta differenziata, possa essere la panacea di ogni male. Perlustrando il territorio, in particolare nelle periferie, ci siamo imbattuti in diverse discariche a cielo aperto colme di materiali edilizi di scarto come calcinacci, sanitari, piastrelle, ma soprattutto Eternit in cemento-amianto, presente in particolare nelle coperture dei tetti e nelle coibentazioni di vecchie tubature. Sindaco Chiavetta, è un Suo dovere attivarsi per ottenere i contributi stanziati dagli Enti preposti al fine di poter consentire ai Cittadini lo smaltimento a costo zero. Qualora ciò non sia possibile, il Comune se ne faccia carico ed utilizzi le proprie casse. Non è ammissibile che le difficoltà economiche dei singoli debbano incidere sulla salute pubblica, specie nel momento in cui l’Amministrazione può sostituirsi ai soggetti non in grado di sostenere tali spese, semplicemente utilizzando i fondi destinati all’ennesima sagra con spettacolo pirotecnico».
Tra gli altri argomenti su cui puntano il dito: lo status quo e gli effetti delle discariche alle porte della Città (vedi Borgo Montello), i miasmi della lavorazione di rifiuti (Kyklos), l’ex centrale nucleare di Borgo Sabotino con i suoi presunti “depositi radioattivi”, gli effetti delle ogive dei colpi finiti in mare nelle esercitazioni al Poligono militare ed in particolare se le munizioni contengano tracce di uranio impoverito o altri materiali cancerogeni. «Chiediamo quale sia l’incidenza delle malattie oncologiche sul territorio, soprattutto quelle legate all’apparato respiratorio, all’apparato digerente, al seno e alla prostata. Il Sindaco, in qualità di Primo Cittadino, è il garante della salute dei Suoi Cittadini ed in questa veste siamo fermamente convinti che il Comune debba accedere alle banche dati delle ASL e del Ministero della Salute, divulgarne i dati aggiornati e, laddove riscontri situazioni di particolare scostamento rispetto alla media nazionale, debba agire al fine di individuarne le cause e porre in essere, anche coattivamente, le contromisure necessarie».