73 dei 400 dipendenti di Acqualatina Spa sono in esubero, vale a dire di troppo. La notizia più grossa è che la stessa società a dichiarare ufficialmente che versa in una grave situazione economico-finanziaria. Così grave “che rischia di comprometterne la continuità gestionale”, scrive la Spa. Cioè di far collassare l’azienda e saltare baracca e burattini. I burattinai probabilmente no. Dopo anni non possono più negare quanto andiamo dicendo e documentando da anni, con le loro stesse carte alla mano. Hanno continuato a dire che questo tipo di gestioni avrebbero migliorato i servizi, ridotto gli sprechi e portato tanti vantaggi a Comuni e cittadini. Nel frattempo hanno fatto lievitare il personale. Sindaci, assessori, politici vari e sindacati zitti (a parte quelli di Bassiano o D’Alessio di Aprilia). O pronti ad attaccare chi, stampa e cittadini, metteva il dito nella piaga, chi studiava e informava. Naturalmente spiace vedere lavoratori in cattive acque. Purtroppo gli hanno offerto una crociera su una zattera impaludata. Ancora di più rincresce assistere ad un epilogo annunciato ormai da anni. E che ancora una volta dovranno pagare i cittadini per bene. Per almeno 73 dipendenti Acqualatina, d’intesa coi sindacati, si dovrebbe aprire la via dei contratti di solidarietà: 25% in meno di ore lavorative e tagli dello stipendio tra 5 e 8%. L’80% sarà pagato dalla Regione Lazio, cioè, ancora una volta, dai contribuenti che hanno visto lievitare (anche illegittimamente) le bollette dell’acqua. L’amministratore delegato di Acqualatina prende 140mila euro l’anno, il presidente 45mila e il suo vice 33mila. Davvero esuberanti. Giusto 3 anni fa, era aprile 2009, avevano annunciato 30 esuberi. Ora saliti a 73. Per chi ha seguito le vicende di Acqualatina, sa che la gestione da sempre è esuberante. Di seguito il comunicato con cui, tra “condizioni esogene”, “novità e contingenza”, “spending review”, “efficientamento”, l’idro-carrozzone annuncia lo stato di crisi.
“Comunicato stampa – Latina, 3 maggio 2013. Si è svolto nella giornata odierna (3 maggio) l’incontro convocato dalla Società con le rappresentanze sindacali, oggetto del tavolo è la difficile situazione economico – finanziaria in cui versa Acqualatina e che rischia di comprometterne la continuità gestionale. Tale stato dei fatti è causato da fattori esogeni che presentano sia un carattere storico sia un carattere di novità e contingenza:
– tra i fattori storici, la ben nota situazione dei crediti vantati dalla Società nei confronti degli utenti, situazione che si va aggravando per effetto della crisi economica generale e quindi della difficoltà delle famiglie (su 65 milioni di crediti totali, la quota di morosità degli utenti domestici rappresenta il 52% dell’insoluto totale in termini di valore e l’82% in termini numerici di contratti che presentano morosità),
– tra i fattori contingenti, poi, il calo dei consumi misurati e quindi dei ricavi (si registra, infatti, una diminuzione del 13,27% del fatturato del 1° trimestre 2013 rispetto al 1° trimestre 2012 che diventa del 15% se rapportato al 1° trimestre 2011);
– tra gli elementi di novità, infine, elemento tra i più rilevanti, l’intervento dell’AEEG (Autorità dell’Energia e Gas) in materia di regolamentazione tariffaria.
In un contesto che mostrava già segnali di tensione dal punto di vista dell’equilibrio economico – finanziario, si va, infatti, ad inserire l’attività dell’AEEG: il Nuovo Metodo Tariffario disciplinato dall’AEEG prevede l’introduzione di principi in grado di modificare in maniera determinante l’attuale logica tariffaria e che, tra l’altro, non sono riconducibili in alcun modo agli effetti del referendum del 2011.
Tali principi compromettono con effetti disastrosi la stabilità gestionale ed economica della Società sia a breve-medio (2012 e 2013 – Periodo Transitorio) che a lungo termine (2014 – 2032).
Le azioni strutturali di spending review e di efficientamento poste in essere da tempo da parte della Società, utili a contrastare una situazione già oggettivamente difficile, non sono sufficienti ad attenuare gli effetti di condizioni esogene, quindi indipendenti dalle capacità direttive e gestionali in capo all’azienda.
In questo contesto la Società ha dovuto avviare, dunque, ulteriori azioni di carattere straordinario, tra cui, argomento che è stato al centro dell’incontro con i sindacati, la riduzione dei costi del personale: sono stati, perciò, individuati consistenti esuberi su varie qualifiche e profili professionali.
“In questo contesto sicuramente difficile e preoccupante – dichiara il Presidente di Acqualatina, Avv. Giuseppe Addessi – intendo dichiarare sin da ora la più ampia disponibilità della Società a valutare assieme alle parti sociali, per quanto possibile, le misure più opportune allo scopo di minimizzare l’impatto sociale della vertenza, impatto che si traduce sia in termini di livello occupazionale che di servizi da garantire alla collettività”.
“Comunicato stampa – Latina, 3 maggio 2013. Si è svolto nella giornata odierna (3 maggio) l’incontro convocato dalla Società con le rappresentanze sindacali, oggetto del tavolo è la difficile situazione economico – finanziaria in cui versa Acqualatina e che rischia di comprometterne la continuità gestionale. Tale stato dei fatti è causato da fattori esogeni che presentano sia un carattere storico sia un carattere di novità e contingenza:
– tra i fattori storici, la ben nota situazione dei crediti vantati dalla Società nei confronti degli utenti, situazione che si va aggravando per effetto della crisi economica generale e quindi della difficoltà delle famiglie (su 65 milioni di crediti totali, la quota di morosità degli utenti domestici rappresenta il 52% dell’insoluto totale in termini di valore e l’82% in termini numerici di contratti che presentano morosità),
– tra i fattori contingenti, poi, il calo dei consumi misurati e quindi dei ricavi (si registra, infatti, una diminuzione del 13,27% del fatturato del 1° trimestre 2013 rispetto al 1° trimestre 2012 che diventa del 15% se rapportato al 1° trimestre 2011);
– tra gli elementi di novità, infine, elemento tra i più rilevanti, l’intervento dell’AEEG (Autorità dell’Energia e Gas) in materia di regolamentazione tariffaria.
In un contesto che mostrava già segnali di tensione dal punto di vista dell’equilibrio economico – finanziario, si va, infatti, ad inserire l’attività dell’AEEG: il Nuovo Metodo Tariffario disciplinato dall’AEEG prevede l’introduzione di principi in grado di modificare in maniera determinante l’attuale logica tariffaria e che, tra l’altro, non sono riconducibili in alcun modo agli effetti del referendum del 2011.
Tali principi compromettono con effetti disastrosi la stabilità gestionale ed economica della Società sia a breve-medio (2012 e 2013 – Periodo Transitorio) che a lungo termine (2014 – 2032).
Le azioni strutturali di spending review e di efficientamento poste in essere da tempo da parte della Società, utili a contrastare una situazione già oggettivamente difficile, non sono sufficienti ad attenuare gli effetti di condizioni esogene, quindi indipendenti dalle capacità direttive e gestionali in capo all’azienda.
In questo contesto la Società ha dovuto avviare, dunque, ulteriori azioni di carattere straordinario, tra cui, argomento che è stato al centro dell’incontro con i sindacati, la riduzione dei costi del personale: sono stati, perciò, individuati consistenti esuberi su varie qualifiche e profili professionali.
“In questo contesto sicuramente difficile e preoccupante – dichiara il Presidente di Acqualatina, Avv. Giuseppe Addessi – intendo dichiarare sin da ora la più ampia disponibilità della Società a valutare assieme alle parti sociali, per quanto possibile, le misure più opportune allo scopo di minimizzare l’impatto sociale della vertenza, impatto che si traduce sia in termini di livello occupazionale che di servizi da garantire alla collettività”.
09/05/2013