E’ stata effettuata questa mattina, sulla scorta di un sopralluogo della Asl avvenuto nei giorni scorsi, un’ispezione della polizia municipale di Anzio, guidata dal comandante Samuele Carannante, presso la struttura dell’Hotel Succi che ospita 100 migranti provenienti, in parte dalla struttura di Ponte di Nona, a Roma, chiusa perché gestita da una cooperativa rientrata nelle indagini di Mafia Capitale.
I vigili, sulla base del documento della Asl, che ha certificato la carenza delle condizioni igienico sanitarie delle stanze, hanno contestato ai titolari della struttura e alla cooperativa che ha in gestione il centro, la “Tre Fontane” l’articolo 650 del codice penale e inviato tutta la documentazione in Procura. L’articolo 650 riguarda “la mancata osservazione dei provvedimenti emessi dall’Autorità per ragioni di giustizia, sicurezza pubblica o igiene”. In sostanza i vigili contestano anche il fatto che l’Hotel non abbia rispettato l’ordinanza di chiusura emessa dal sindaco Luciano Bruschini. «Si tratta di un’ordinanza ancora in vigore – ha precisato il comandante Carannante – abbiamo effettuato le verifiche dovute e ora la questione passa di competenza all’Autorità giudiziaria».
Il consigliere comunale di centrodestra ad Anzio Umberto Succi replica immediatamente e spara a zero sulla politica, sui controlli, sulla dirigenza del comune e minaccia apertamente la possibilità di dimettersi. «Quello che sto subendo – dice arrabbiato – è un vero e proprio stalking amministrativo e politico. Le prescrizioni previste dall’ordinanza sindacale del Comune sono state tutte risolte. Da oltre un anno. Abbiamo fatto l’allaccio all’acqua e al sistema fognario, c’è stato il sopralluogo dei vigili del fuoco, l’omologazione dell’impianto elettrico, la presenza della scala di sollevamento per i disabili, abbiamo sistemato tutto. Non capisco quali siano le contestazioni della Asl. Sono mesi che aspetto il sopralluogo del dirigente del comune per le verifiche e per ottenere il ritiro dell’ordinanza di chiusura ma ogni volta rinvia e rimanda e mi chiedo se questo sia legittimo. Ho ottemperato a tutto e lo stesso ha fatto la cooperativa che ha affittato l’immobile non come albergo, lo ricordo, ma come edilizia residenziale. C’è anche una Scia avviata per l’accoglienza. I problemi sono stati tutti superati eppure c’è un accanimento costante nei miei confronti. Ora sono stufo – tuona Succi – ho chiamato i miei legali e porterò tutto in Procura perché questa situazione deve essere chiarita una volta per tutte e sto pensando alle dimissioni perché qui è in corso un attacco che è anche a carattere politico ed è una situazione che non intendo tollerare oltre. Ci sono ristoranti – conclude Succi – che lavorano nelle tende e non hanno pavimentazione e nessuno li chiude, in questa struttura invece non si può fare nulla».