Tra l’altro su Ardea incombe lo spettro del commissariamento, visto che a quasi due mesi dalla scadenza perentoria non è stato ancora approvato il rendiconto di gestione 2014. Il Prefetto di Roma Franco Gabrielli aveva diffidato il consiglio comunale rutulo ad approvare l’atto entro il 4 giugno: dopo due sedute in cui l’assise non ha raggiunto il numero legale, ora la seduta è stata convocata per giovedì 18 giugno alle 22. Una vera e propria ultima chiamata prima del tracollo.
“Stante che nel corso di oltre tre anni di gestione del Comune da parte del Sindaco Luca Di Fiori e della sua Giunta sono stati inferti gravi danni all’organizzazione dell’ente, alla sua stabilità economica e all’efficacia dei servizi prestati ai cittadini – si legge nella mozione – Che è evidente il grado d’insoddisfazione dei cittadini, delle categorie economiche e delle parti sociali che coinvolge le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale; che sono pertanto addivenute alla decisione di operare per il bene della comunità di censurare l’operato del sindaco e della Giunta di governo ricorrendo alla mozione di sfiducia per restituire al più presto la parola agli elettori; che la perdita di fiducia nei confronti del Sindaco si è evidenziata in seno al Consiglio comunale e ancor di più negli ultimi tre consigli in cui era all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto di bilancio non votato e ne discusso per mancanza di numero legale, malgrado ci sia una diffida prefettizia”. A firmare la richiesta di sfiducia sono tanti (Antonino Abate, Stefano Ludovici, Mauro Giordani, Giancarlo Rossi, Umberto Tantari, Cristina Capraro e Luca Fanco) ma non in numero sufficiente. Ne mancano due per mandare a casa Di Fiori.