L’appalto per la raccolta dei rifiuti porta a porta a Castel Gandolfo non si tocca. Dopo tre anni di battaglie legali e tanti ritardi nella rivoluzione verde auspicata con il nuovo servizio dalla giunta Monachesi, a poter rimettere tutto in discussione restava il ricorso della società che in precedenza si occupava dell’igiene urbana nel Comune, la Ambiente spa, ma tale ricorso è stato ora rigettato dal Tar, che ha avallato la scelta fatta dalla commissione di escludere dalla gara l’azienda ricorrente. Un’eliminazione disposta per la mancata consegna della documentazione relativa all’avvocato Pasquale Cristiano, componente del CdA, e di quella sul responsabile tecnico, Silvano Bosco. Ambiente spa ha sostenuto che si trattava di soggetti privi di poteri, che erano invece in mano all’amministratore delegato, Demetrio De Stefano, e al direttore tecnico, Davide Vernice, affermando anche che sarebbero stati sottratti da mani ignote alcuni atti depositati presso il Comune. Il Tar del Lazio ha invece approvato le scelte della pubblica amministrazione, ritenendo i documenti contestati fondamentali. L’appalto resta così alla Tekneko di Avezzano, a cui è stato assegnato dopo l’annullamento della gara disposto dal Consiglio di Stato.
La decisione del Governo
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