La Ztl, l’anello ciclabile, la caduta della giunta comunale. Tutti i cambiamenti che hanno investito nell’ultimo periodo la città di Latina costringendo le varie parti a reinventarsi continuamente per trovare un equilibrio. Una delle questioni rimaste aperte riguarda il mercatino della memoria e la parte di pista ciclabile all’interno. Chi può continuare ad esistere e chi deve lasciare il campo?
LA SITUAZIONE SEMBRAVA CHIARITA…
Un’ordinanza che risale all’8 giugno sembrava avere definitivamente chiarito la polemica: «La manifestazione – è scritto – è meta di migliaia di persone con il conseguente aumento della circolazione pedonale che crea seri problemi al traffico ciclistico, per cui si rende necessario provvedere ad interdire l’area attualmente adibita a pista ciclabile sita in Corso Matteotti e in Corso della Repubblica». Sembrava aver messo tutti d’accordo: sia gli amanti del mezzo a due ruote, rappresentati dall’associazione Latina In Bicicletta presieduta da Dario Bellini, che l’associazione Amici del mercatino della memoria fondata da Cesare Bruni. I primi erano e sono favorevoli a bloccare il passaggio delle biciclette all’interno nella prima domenica del mese, i secondi a salvaguardare il mercatino della memoria, in vita dal 1994, primo in Italia per collezionismo cartaceo e che porta circa 30 mila visitatori da tutto il Paese.
MENO ESPOSITORI PER FAR FELICI TUTTI
Ma le polemiche non si sono placate. Dopo l’incontro in Comune e l’ordinanza dell’8 giugno, i cittadini hanno continuato a discutere della situazione anche tramite social network. Così, per non creare problemi, l’associazione Amici del mercatino della memoria ha deciso di sperimentare una nuova opzione. «Per evitare situazioni criptiche inutili – ha spiegato a Il Caffè Cesare Bruni -, abbiamo deciso di sgomberare la pista ciclabile. Per questo Corso Matteotti e Corso della Repubblica non hanno più due file di banchi ma solamente una. I banchi a disposizione per gli espositori non fissi, dunque, sono diminuti». Ma, d’altronde, «il mercatino della memoria ha un valore storico proprio perché si svolge in centro. Spostarlo nell’area del mercato del martedì – continua Bruni – ci consentirebbe di non avere problemi né di traffico né di biciclette, ma perderebbe il suo valore».
PER ORA SOLO PROVE
Si tratta, per adesso, di prove che continueranno nelle prossime edizioni del mercatino, per rendersi conto di quale è la più funzionale per tutte le parti in causa. Se la nuova proposta non porterà ripercussioni né a livello di commercianti né a livello di fruitori, verrà poi portata in consiglio comunale e verrà ufficializzata. «L’obiettivo – conclude Cesare Bruni – è di non avere polemiche e cercare di ottemperare alle varie esigenze, non dimenticandosi di salvaguardare il Mercatino della memoria, che è un patrimonio inestimabile».