C’è il solito problema della penuria di risorse dietro i ritardi nell’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’istituto Vittorio Veneto e lo slittamento del rientro degli studenti nella sede storica di viale Mazzini. Tra trasferimenti azzerati e prelievi forzosi dello Stato, la Provincia di Latina ha visto le proprie disponibilità ridursi drasticamente nel giro di quattro anni tanto che nelle scuole si riesce a tamponare solo la manutenzione ordinaria, per interventi straordinari ci si affida a contributi da accaparrarsi tramite i bandi indetti dalla Regione. Ed è proprio grazie a un finanziamento regionale di 600mila euro che si potrà finalmente procedere con la messa in sicurezza dell’immobile di viale Mazzini. I lavori per il restauro dello stabile non sono mai partiti, dal 2013 alunni e prof sono in viale Le Corbusier, presso la sede dell’ex Sani-Salvemini, e aspettano di poter tornare ad occupare i banchi della scuola in cui hanno studiato e insegnato fino a tre anni fa. Dovranno aspettare ancora perché per sistemare la struttura ci vorranno almeno sei mesi: i lavori partiranno per ottobre al più tardi, per il trasferimento nello stabile rimesso a nuovo ci vorrà settembre 2016. Lo conferma il dirigente del settore Politiche della Scuola della Provincia, Francesco Carissimo: «Le manovre finanziarie dal governo Monti in poi – spiega il responsabile – hanno ridotto le entrate per la Provincia di quasi un terzo, da 45 milioni di euro siamo passati a un utile di 18 milioni. Ciò non ci ha permesso di svolgere alcun tipo di attività straordinaria di manutenzione, inclusi gli interventi previsti per il Vittorio Veneto per i quali abbiamo chiesto dei finanziamenti alla Regione, finanziamenti che la Regione ci ha negato per i primi due anni ma concesso quest’anno grazie a un bando per l’edilizia scolastica che ci permette di coprire per intero le spese previste per il progetto di messa in sicurezza del Vittorio». Con queste somme possono iniziare gli agognati lavori preventivati: «Li appalteremo entro ottobre – ribadisce Carissimo – per terminare tra aprile e maggio prossimi e far rientrare i ragazzi per l’anno scolastico 2016-2017». Ai timori manifestati dai prof dell’ex ragioneria circa la possibilità che altre aule dell’unica ala agibile dell’istituto, quella in via Gioberti, vengano assegnate al liceo Manzoni il dirigente risponde rassicurando i docenti: «La possibilità è esclusa. Il Manzoni ha dodici classi in quest’ala, non ne sono previste altre perché l’ala è indipendente ma pur sempre adiacente all’edificio e c’è il rischio di esporre gli studenti ai rumori derivanti dai lavori di scavo con conseguenze sulla didattica che ci auguriamo comunque di evitare anche per chi occuperà quella parte dello stabile».
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