L’associazione Frare Verde ha chiesto ufficialmente al Comune di Pomezia, con un’istanza di accesso civico, la pubblicazione sul sito istituzionale dei dati della raccolta differenziata, quantitativi e qualitativi. E in un comunicato – che di seguito vi riportiamo – non esenta l’Amministrazione Fucci da una serie di critiche e lamentele.
“Ci aspettavamo da tempo che la sezione web, obbligatoria ormai per legge sulle informazioni e i dati ambientali, fosse arricchita con frequenza sull’andamento dei dati della raccolta differenziata della città per far capire ai cittadini da che punto si è partiti con la nuova amministrazione e per poter permettere a tutti di monitorare l’andamento e se gli obiettivi seguiranno le aspettative – scrivono da Fare Verde – Ovviamente l’informazione non può fermarsi al web visto che la percentuale italiana di persone che dispongono di un accesso ad internet è del 60,7% ( dati Istat 2014 )e sicuramente sono fuori da questa percentuale la maggior parte degli anziani”.
“Il prossimo avvio dell’estensione in tutta la città del servizio porta a porta, previsto per Settembre 2015, a nostro avviso è troppo silenzioso e abbiamo riscontrato che i cittadini sono ancora molto distanti dal conoscere come si effettua una buona raccolta differenziata – scrivono – Fino ad oggi, anche questa amministrazione, non ha seguito le linee guida ufficiali del porta a porta redatte dalla ex Provincia di Roma per effettuare una buona raccolta e per instaurare una collaborazione con i cittadini. Senz’altro è migliorato l’aspetto estetico con meno rifiuti per strada, ma ci preoccupa molto per la tutela della salute dei cittadini, sapere che la maggior parte dei rifiuti vengono raccolti in maniera indifferenziata”.
“Uno dei principali punti deboli – sostengono da Fare Verde – è ancora l’ufficio ambiente che non ha un Dirigente dedicato e non ha un organico numericamente sufficiente e che sia stato formato per il nuovo sistema di gestione così da poter fronteggiare un avvio sicuramente complesso del porta a porta a Pomezia. La complessità è amplificata ancor di più se pensiamo che nei quartieri dove il porta a porta è stato avviato dal 2008, i cittadini sono ancora pieni di dubbi ed espongono sacconi neri indifferenziati colmi di preziosa materia che viene regolarmente raccolta senza alcun ammonimento sistematico”.
“Permettere ai cittadini di monitorare l’andamento della raccolta differenziata e renderli partecipi,consente di instaurare un dialogo con i quartieri e con le realtà che ci vivono ( associazioni, comitati di quartieri, centri sportivi, scuole, parrocchie, amministratori condominiali, centri anziani ecc. ) e potrebbe permettere anche di creare delle competizioni utili e ludiche. Ci piacerebbe arrivare a veder pubblicato anche un diagramma di Gantt su questo argomento e le date con gli step da raggiungere con i soggetti responsabili di ogni attività. Questo ci rassicurerebbe sul fatto che esiste una progettualità del Comune ben delineata e non improvvisata. L’istanza inviata vuole essere un suggerimento per rendere pubblico l’andamento di un progetto così importante per la città e per stimolare l’amministrazione a credere di più nel miglioramento delle condizioni ambientali della città a tutela della salute dei cittadini e ad impegnarsi di più su questo tema che dopo due anni di nuova amministrazione ancora non mostra risultati concreti”.
“Un ufficio ambientale efficiente per i cittadini e più gratificante per chi ci lavora, trasparenza, partecipazione, informazione e alla fine del processo obbligo per i riluttanti, questa è la ricetta sperimentata e funzionante nelle città dove il porta a porta funziona a pieno ritmo – concludono da Fare Verde – Se si procede con questo metodo l’obiettivo si raggiungerà altrimenti, come facciamo ormai dal 2008, saremo costretti ad assistere ad una raccolta differenziata mediata e mediocre”.