I farmacisti comunali di Pomezia, da giorni in stato di agitazione, affiggono alle vetrate delle farmacie dei cartelli di protesta. In una di esse entra il Sindaco, Fabio Fucci, consigliando “caldamente” di rimuoverli. È l’episodio raccontato con sdegno da una sindacalista della Cgil, che sta seguendo i lavoratori che, da ormai da tempo, chiedono risposte chiare sulla loro situazione occupazionale. Preoccupazioni legate a voci di esuberi di personale (mai smentite né confermate dal Sindaco e dal Presidente di Pomezia Servizi) e di un nuovo piano aziendale che dovrebbe rilanciare le farmacie. Un piano di cui ad oggi non si sa ancora nulla.
«Fucci è entrato nella farmacia comunale di via Virgilio ordinando di togliere i cartelli – racconta la sindacalista – ha detto che ce lo stava dicendo come consiglio, ma che a breve poteva non esserlo più». Il giorno dopo, racconta, alle RSA arriva una lettera di Luca Ciarlini in cui il manager di Pomezia Servizi scrive che l’affissione di cartelli è contraria all’articolo 25 dello Statuto dei Lavoratori, e che quindi andavano rimossi. «Ovviamente non li abbiamo tolti – assicura la sindacalista – anzi, troviamo molto grave questo atteggiamento intimidatorio nei confronti dei lavoratori».
Il Sindaco, sempre secondo le parole della sindacalista Cgil, avrebbe spiegato la sua calorosa richiesta durante la riunione di questa mattina, quando il Primo cittadino ha ricevuto una delegazione dei rappresentanti sindacali dei farmacisti. «Ci ha risposto che lui considera le farmacie un luogo pubblico, e che trova grave che vengano usate per fare propaganda. Ovviamente non si tratta di propaganda, ma di una forma di protesta di lavoratori che, come ampiamente annunciato, sono legittimamente in stato di agitazione».
Poco fa è arrivata anche la dichiarazione del Sindaco di Pomezia, Fabio Fucci. «Le farmacie comunali sono esercizi pubblici e devono essere utilizzate esclusivamente per soddisfare le esigenze della cittadinanza – sostiene il Primo cittadino – Le proteste possono essere attuate nei modi e nelle forme previste dalla legge, nel pieno riconoscimento del diritto di manifestare». Sulla vicenda si è espresso anche il Partito Democratico di Pomezia: «L’arroganza del sindaco Fabio Fucci ormai non ha più limiti. L’episodio denunciato dalla RSU delle farmacie comunali dovrebbe far aprire gli occhi a tutti: i metodi utilizzati da questa amministrazione che pensa di poter reprimere ogni forma di manifestazione che si distanzi dal proprio pensiero, sono l’emblema della volontà di imporre il pensiero unico».
«Sul futuro delle farmacie comunali Fucci, e il suo fedele alleato Ciarlini, continuano a non dare risposte ai lavoratori che anche oggi erano in sciopero davanti al palazzo comunale – commentano dal PD – I dipendenti delle farmacie sono costretti a lavorare con turni massacranti, senza poter godere del diritto alle ferie e alle sostituzioni. Dicono che mancano i soldi, ma intanto il Presidente Ciarlini, che continua ad accumulare incarichi, si è aumentato lo stipendio pur essendo totalmente assente dall’azienda. Il Partito Democratico chiede con fermezza che questa amministrazione ponga fine al suo atteggiamento repressivo e minaccioso allo stesso tempo, verso tutti coloro i quali manifestano il proprio dissenso restando nel pieno rispetto delle leggi e dei diritti dei lavoratori. Chiediamo inoltre al Sindaco di farci capire cosa ha intenzione di fare per risolvere questa situazione; lo chiediamo con il forte sospetto che non abbia una benché minima visione di progetto a medio-lungo termine e che voglia invece rifugiarsi, come al solito, nella strada più semplice, ovvero quella che ha sinora lasciato una scia di disoccupazione e disperazione sulla strada. I lavoratori delle farmacie comunali rappresentano una risorsa per la nostra comunità. Non è assolutamente pensabile di poter liquidare tutto con la leggerezza con cui si sta approcciando il Sindaco e la sua amministrazione».