Ha tutta l’aria di essere l’ennesima presa in giro la notizia che arriva da Bata, in Guinea Equatoriale. L’imprenditore pontino Roberto Berardi, non è stato scarcerato neanche oggi. L’unica notizia di cui sono in possesso i familiari è che il giudice alle ore 14.00 ha comunicato di essere impegnato in un funerale. A causa del blocco delle attività la delegazione diplomatica presente non è stata ricevuta ed il giudice da quell’ora risulta irreperibile. La persona deceduta è proprio il segretario del Tribunale che, secondo quanto riportato, lo scorso 19 maggio avrebbe negato la libertà a Roberto e comunicato il posticipo della data di scarcerazione al 7 luglio. In quella circostanza, nessuna comunicazione ufficiale: proprio per questo nemmeno quella che sarebbe dovuta essere l’ultima notte in carcere di Roberto Berardi è stata vissuta con serenità dai familiari di Latina, che aspettano da 2 anni e 6 mesi il suo rientro. Per il fratello di Roberto, Stefano, questo non è altro che “sequestro di persona”. “La motivazione ufficiale fornita al suo legale ed alla piccola delegazione diplomatica anche oggi presente in Tribunale a Bata – scrive – ha tutta l’aria di essere l’ennesimo criminale pretesto per impedirgli la tanto agognata libertà. A causa di questo blocco dell’attività non è stato possibile essere ricevuti dal giudice e, quindi, chiudere definitivamente la pratica giudiziaria criminale a carico del nostro connazionale. Lo potevano fare ieri ma non lo hanno fatto”. E invoca l’ennesimo appello all’Italia ad intervenire per riportare a casa Roberto.
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