«De Marchis burattino, Francioni non è un giardino». Così recita lo striscione davanti allo stadio comunale di Latina appeso dai tifosi neroazzurri. La reazione dopo aver saputo del blocco ai lavori di ampliamento della gradinata perché l’area è verde pubblico. Qualche giorno fa proprio Giorgio De Marchis (Pd) aveva portato all’attenzione il caso spiegando: «non si tratta di un mio pensiero o desiderio, è il testo delle Norme Tecniche del Piano Particolareggiato R3 che è il Piano approvato e vigente». E spiega: «I tifosi che continuano a insultarmi e minacciarmi non sanno distinguere, oppure fingono di non distinguere, la legittima denuncia politica di un reato, tra l’altro presunto, dalle responsabilità politiche gravi della precedente classe di amministratori maldestri ed incompetenti che con la loro condotta hanno danneggiato davvero il Latina Calcio».
Uno scandalo bello e buono, se non fosse che i cittadini della città pontina ci sono abituati: durante l’ultimo anno non si è parlato altro che di Piano Particolareggiato Esecutivo del quartiere R3 Prampolini approvato nel 2014. Sono stati i cittadini ad accorgersi degli illeciti e a portare a galla gli scandali tramite i quali il Comune avrebbe ceduto beni già suoi in cambio di volumetrie premio ai costruttori. La questione dello stadio, dunque, viene dopo molti altri casi… primo tra tutti quello di via Quarto.
Ma, facciamo chiarezza. La questione sulla quale sono in corso delle indagini è che nel luglio del 2014 sono stati approvati i lavori di ampliamento dello stadio e, solamente un mese dopo, è stata approvata la revisione dei Piani Particolareggiati Esecutivi e l’area dello stadio è diventata “verde pubblico”. Quello che sembra è che gli amministratori in carica si siano trovati “costretti” a cambiare la destinazione d’uso del Francioni per mantenere i parametri degli standard urbanistici che riguardano la quantità di verde nel quartiere… e nello stesso tempo aprire 14 cantieri su 21 aree considerate verdi o suolo non edificato. Le indagini chiariranno chi sono i responsabili di questo “giochino”. Anche su questo caso il tempo farà chiarezza e porterà a galla tutti gli illeciti che si sono verificati. Per adesso, i cittadini hanno organizzato un sit in di protesta venerdì 10 luglio alle ore 19.00 con partenza dal settore Gradinata dello Stadio.