Il progetto così ideato dall’architetto Impallara, inserisce due elementi storici-culturali molto importanti che caratterizzano il personaggio stesso, uno dei quali il motto enunciato dal Papa stesso i n occasione della sua volontà nel realizzare il porto, e volutamente inciso sul basamento ,”fare un porto atto alla navigia excipienda” cioè, fare un porto che ravvivasse l’economia degli abitanti per aiutarli a trarsi dallo squallore e dalla miseria, che forse poi , in altri termini, è l’analogo motivo degli attuali amministratori nel voler realizzare il nuovo porto.
L’asimmetria dell’area votiva di progetto rispetto alla geometria razionale dell’intero impianto urbanistico della piazza ed il posizionamento del busto, sta ad indicare, come è facile intuire, l’asse di via Porto Innocenziano e del porto stesso, una scelta progettuale intesa come integrazione della Piazza principale di Anzio al tessuto urbano del paese, l’altro è l’incisione sulla pavimentazione antistante il busto, del progetto del porto Innocenziano del Volpi da un incisione del 1726, il tutto ad opera dell’artigiano locale Dino Vellitri e dell’impresa G&G servizi che l’architetto ringrazia, insieme al responsabile del procedimento amministrativo del Comune, Bruno Parente, per la loro continua disponibilità e fattiva collaborazione.