Stangata per l’Asl Roma H. Inutile il tentativo dell’Azienda sanitaria, che coinvolge la sanità dei Castelli Romani e del litorale sud di Roma, di evitare le aule di giustizia, non opponendosi ai decreti ingiuntivi e non andandosi a costituire al Tar, sperando di non dovere mettere mano al portafogli grazie alle norme sulle Regioni in cui la sanità è in crisi. Il Tribunale amministrativo di Roma ora ha deciso e ordinato all’Asl di pagare entro sessanta giorni gli oltre 600mila euro dovuti alla milanese Beta Skye srl, come aveva stabilito il Tribunale di Albano.
Uno dei problemi principali per le aziende italiane è attualmente quello di ottenere i pagamenti dalla pubblica amministrazione. Difficoltà ancor più grande quando i crediti vengono vantati verso il servizio sanitario, perennemente in profondo rosso. Alcune società hanno così ceduto i loro crediti a una srl specializzata nella riscossione degli stessi, compiendo quella che tecnicamente si chiama operazione di factoring. Somme che le aziende dovevano ottenere dall’Asl Roma H sono state cedute alla milanese Beta Skye, che nel 2008 ha ottenuto tre decreti ingiuntivi dal Tribunale civile di Albano, sezione distaccata di quello di Velletri, che ordinavano all’Azienda sanitaria di pagare 605.740 euro. I decreti non sono stati opposti, ma i pagamenti non sono ugualmente arrivati. La Beta ha così chiesto al Tar di far eseguire quei titoli ottenuti dal giudice civile. E ora i giudici amministrativi si sono pronunciati. L’Asl, condannata anche alle spese di giudizio, ha 60 giorni di tempo per pagare. In caso contrario arriverà un commissario dal Ministero della salute.