«Il contribuente per ora non deve pagare, bisogna aspettare la controproposta e la contromossa dell’Assoservizi Srl. Stiamo riscontrando innumerevoli errori di calcolo, sui metri quadri, sul tipo di immobili e altro», ha spiegato il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini a ilcaffe.tv, a proposito delle cartelle “pazze” inviate dalla Assoservizi Srl per gli anni 2008-2012. Pare che l’intero paese stato messo in mora come se deliberatamente non avesse pagato in quei 5 anni la tassa sui rifiuti su scantinati, garage e soffitte.
Mentre si attendono le risposte della società, che dal 2013 gestisce accertamento e ricossione tributi per conto del Comune, i cittadini dunque possono tirare un respiro di sollievo. «Dopodiché dobbiamo attrezzarci noi come comune, applicando almeno tre regole: rateizzazione, togliere le sanzioni e togliere gli interessi di mora – aggiunge Gabbarini -, in quanto i nostri cittadini non sono evasori perché negli passati non hanno pagato cantine e soffitte perché nessuno gli ha chiesto la tassa sull’immondizia su quelle aree e poi nel 1999 da parte della Coges fu fatto un accertamento su incarico del Comune, che andava preso per buono, e sulla base di quello sono state fatte le cartelle e a seguito di quell’accertamento alle cantine non fu applicato il tributo comunale sull’immondizia. Perciò la tassa sui rifiuti fu imposta solo sulle abitazioni». Ma il contenzioso, che vede ormai il Comune di Genzano sul piede di guerra intenzionato a mandare via Assoservizi Srl, è ben più complesso e «riguarda tutta un’altra serie di inadempienze – sottolinea il Sindaco – perché la ditta non ha rispettato diversi altri obblighi previsti dal contratto». La ditta Assoservizi viene da L’Aquila e si aggiudicò inizialmente i servizi Tosap e pubblicità, a seguito di gara d’appalto, a maggio del 2011 con la vecchia amministrazione guidata da Enzo Ercolani, che ha firmato con loro il contratto. Contratto che prevedeva la possibilità di estendere il servizio al recupero della Tarsu, cosa avvenuta con l’amministrazione Gabbarini che ora vuole assolutamente svincolarsi da questa società alla quale è riconosciuto un aggio del 27% sul riscosso. Se non altro, non si profilano scandali e ammanchi colossali come quelli causati da altre società di riscossione tributi. Ad es. Aprilia, Pomezia, Nettuno e molti altri Comuni in varie parti d’Italia non hanno mai visto decine e decine di milioni incassati dai privati di Tributi Italia che non hanno mai girato agli enti locali le rispettive quote. «I soldi li incassavamo noi – conclude Gabbarini -, quindi simili rishci le nostre casse non ne corrono. Comunque, se non comunicano a loro spese ai cittadini che le loro cartelle sono nulle, gli chiederemo in giudizio anche il risarcimento danni». L’Amminsitrazione ha dato incarico all’avvocato per tentare di ricomporre la vicenda in via stragiudiziale, senza andare in tribunale, ma pure per une eventuale azione giudiziale davanti al giudice.