Sono 7 i pozzi di controllo interni alla discarica di Albano analizzati da Arpa Lazio, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, tra l’11 ed il 13 gennaio scorso ossia, per la precisione, i piezometri: I bis, E, C bis, L, G, N e H. Così risulta dai tre verbali di sopralluogo redatti dalla stessa Arpa Lazio e inviati al consigliere comunale di Albano, Marco Moresco nella giornata di ieri, 9 febbraio. Ricordiamo che l’ordinanza della Città Metropolitana che ha permesso dal 2 agosto scorso di riaprire il cimitero per rifiuti indifferenziati dei Castelli per ospitare i rifiuti di Roma prevedeva che venissero controllati solo i pozzi la cui presenza, all’interno del sito industriale, era acclarata nei titoli autorizzativi, vale a dire riportati nell’A.I.A. (autorizzazione Integrata Ambientale) n.B-3695 del 13 agosto 2009, quindi 4 pozzi: A, B, D e F. Tutto ciò, nonostante in discarica siano attivi ed operativi non meno di 11 pozzi di controllo, così sostengono cittadini, associazioni e comitati territoriali.
IL ‘BALLETTO’ SUI POZZI
Di sicuro, fino al 2015 l’Arpa Lazio ha analizzato 9 pozzi interni al sito. Nel 2017, senza che le autorizzazioni del 2009 subissero modifiche, è passata a controllare 4 pozzi. Nel 2019 addirittura solo 3 pozzi. Ad agosto 2021, mentre la discarica veniva riavviata dopo 5 anni di chiusura, è tornata a 4 pozzi. A settembre 2021 l’exploit: 10 pozzi. A ottobre, novembre e dicembre 2021 si è fermata a 4 pozzi. In tutte queste analisi di Arpa, i tecnici regionali hanno evidenziato che gli elementi chimici pericolosi per salute e ambiente superavano i limiti massimi ammessi dalla legge. Nell’ultima analisi, ossia quella di gennaio 2022, come anzidetto, i controlli hanno avuto luogo su 7 pozzi. Importante ricordare che a soli 200 metri di distanza dal VII invaso, e quindi da queste stesse falde acquifere, si trovano le centinaia di pozzi ad uso civile e commerciale delle case civili, nonchéle attività turistico-ricettive, vinicole e commerciali del quartiere di Area-Villaggio Ardeatino, ancora sprovviste di acquedotto pubblico.
MORESCO: “SI APRANO LE PORTE AI CITTADINI ATTIVI”
“Continua – sostiene Marco Moresco, consigliere comunale – la ‘lotteria’ delle analisi sui pozzi. Ma chi decide, ogni mese, quanti pozzi controllare in discarica? L’Ufficio Rifiuti Lazio? L’Arpa Lazio? La Asl? I proprietari del sito? Quale è la sede in cui viene ratificata tale decisione mensile? Quale, soprattutto, il criterio seguito? È solo un caso che i tre pozzi A, F e D, che a settembre scorso erano risultati inquinati, non sono stati ricontrollati da Arpa a gennaio 2022? Tra l’altro, sottolineo che i pozzi A, F e D, non controllati a gennaio 2022, sono tre dei quattro previsti nelle autorizzazioni AIA in vigore dal 2009. Concludo dicendo che il prossimo 22 febbraio si terrà il tavolo tecnico regionale nel corso del quale si discuterà della revisione delle vecchie autorizzazioni del 2009 e nel corso della quale, spero, si parlerà anche del numero dei pozzi attivi in discarica rispetto a quelli previsti nelle autorizzazioni. Chiedo che i cittadini vengano ammessi a partecipare all’evento e che il comune si faccia parte attiva rispetto a tale istanza presso l’Ufficio Rifiuti Lazio. Si faccia trasparenza. Si aprano le porte ai cittadini attivi”: