Si va verso un ritocco verso l’alto delle bollette del servizio idrico. Per quali motivi? «Primo fra tutti l’aumento del costo dell’energia per un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro rispetto al 2019-2020 come conseguenza delle decisioni del Governo», spiega il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli. «Un ulteriore fattore di aggravio è costituito dalla sentenza del tribunale che chiude la controversia decennale tra Ato, Acqualatina e Consorzi di Bonifica per circa 12 milioni di euro da spalmare nelle annualità».
C’è inoltre un debito da parte del gestore Acqualatina nei confronti dei Comuni che ammonta complessivamente a 2 milioni 850mila, di quasi 13 milioni nei confronti della Provincia e di 4 milioni 300mila nei confronti della Segreteria Tecnica Organizzativa.
«Esiste inoltre, al 31 dicembre scorso, una morosità degli utenti complessiva di 157 milioni di euro di cui il 56% è concentrato nei comuni di Latina, Aprilia, Anzio e Nettuno. Il credito è attribuibile per il 47% a utenze domestiche, per il 19% ad utenze commerciali e per il 19% a utenze a uso domestico promiscuo e non residenziale. Il restante 15% è suddiviso tra uso pubblico, attività artigianali, attività agricole».