Quanto guadagnano i consiglieri comunali di Aprilia? Davvero poco. Per tre mesi di attività sono costati alle casse pubbliche “appena” 8.000 euro. 23 consiglieri percepiscono dei gettoni di presenza che il Comune paga loro per la partecipazione a consigli comunali e commissioni, 36 euro e 15 centesimi. Una cifra simbolica, con cui di certo non si campa. Una sorta di rimborso spese per l’attività svolta.
Il 24esimo consigliere, il Presidente del Consiglio Bruno Di Marcantonio, percepisce invece un vero e proprio stipendio.
I campioni di presenze sono due, uno della maggioranza (Giovanni Martelli) e uno dell’opposizione: (Vincenzo La Pegna): ciascuno ha guadagnato 469,95 euro lordi.
In seconda posizione tra i compensi troviamo il consigliere della rete dei Cittadini Ornella Pistolesi (433 euro e 80 centesimi), in terza pari merito Alessandro D’Alessandro e Mario Forconi, entrambi della maggioranza ed entrambi a quota 397,65 euro.
Quarto posto in questa pseudo classifica per Fabio Di Leonardo, Albina Galanti e Salvatore Tumeo per la maggioranza, Nello Romualdi per l’opposizione (361,50 euro).
A seguire i consiglieri della minoranza Giovanni Bafundi e Roberto Boi (325,35 euro), i consiglieri Renzo Caissutti e Luana Caporaso (maggioranza) e Vincenzo Giovannini (opposizione), tutti a quota 289,20 centesimi. Tutti gli altri consiglieri (Gennaro Alfano, Daniele Casari, Maria Grazia Vittoriano e Angelo Zanlucchi per la maggioranza, Carmen Porcelli per l’opposizione) sono a 253 euro e 5 centesimi. Chiude Pasquale De Maio con 180 euro e 75 centesimi, lontano tuttavia dall’attività politica dopo l’aggressione subita il 6 novembre fuori dal palazzo comunale.
Un totale di 7.374 euro e 60 centesimi a cui va sommata la cifra da destinare all’Irap, 626,84 centesimi.
Questi importi tuttavia non bastano a stabilire chi è più o meno presente in Comune. Molto dipende infatti dalla frequenza con cui vengono convocate le commissioni di cui si è membri. I più fortunati sono coloro che fanno parte delle commissioni Urbanistica e Finanze, due organi convocati più frequentemente di altri.