L’assessore è esplicito: “Il Sistema sanitario regionale è in stato di massima allerta ed è stato innalzato il livello di Cybersicurezza. Attivato il monitoraggio in tempo reale dei sistemi di sicurezza. Massima attenzione alla posta elettronica, all’antivirus, ai siti esposti verso l’esterno”. “La recente crisi umanitaria richiede a tutte le istituzioni e agli obiettivi sensibili, quali anche le aziende e le strutture sanitarie, di prestare massima attenzione e di monitorare in tempo reale i sistemi di sicurezza informatica per scongiurare possibili attacchi informatici”.
Il pericolo di attacchi hacker alle strutture sanitarie è stato lanciato dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che ha invitato ad alzare al massimo i livelli di sicurezza, perché si è davanti ad una “azione di guerra”. Il rischio di attacchi informatici su larga scala non interessa naturalmente solo l’Italia e riguarderebbe, oltre che le strutture sanitarie, anche enti governativi e aziende. E come ha dimostrato il recente attacco al sistema di prenotazione delle attività sanitarie del Lazio avvenuto qualche mese fa, che ha mandato in tilt il Recup Lazio, la protezione informatica è un punto debole di cui potrebbero avvantaggiarsi le squadre di hacker operative in questa guerra che si combatte anche sulla rete internet.
L’Agenzia indica proprio nella data di domenica 6 marzo il pericolo maggiore dell’inizio degli attacchi, poiché la domenica è un giorno in cui c’è minor presenza di personale e di conseguenza minore monitoraggio delle possibili intrusioni informatiche. Il pericolo, informa l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, non termina questa domenica, ma proseguirà finché persisterà la guerra Russia-Ucraina.