CHE COSA PREVEDE IL PIANO
Oltre ad allertare una lunga serie di enti e istituti nazionali e istituire la rete di allertamento e intervento che coinvolge anche le prefetture e i Comuni, il Piano “individua e disciplina le misure necessarie a fronteggiare le conseguenze di incidenti in impianti nucleari di potenza ubicati oltre frontiera, ossia impianti prossimi al confine nazionale, in Europa e in paesi extraeuropei, tali da richiedere azioni d’intervento a livello nazionale e che non rientrino tra i presupposti per l’attivazione delle misure di Difesa Civile, di competenza del Ministero dell’Interno”.
COME COMPORTARSI E COSA FARE
Il piano prevede misure protettive dirette e indirette.
Nel primo caso si invita la popolazione a trovare riparo al chiuso e sottoporsi a iodoprofilassi “nelle prime ore dal verificarsi dell’evento”. Tra le misure indirette ci sono le “restrizioni alla produzione, commercializzazione e consumo di alimenti di origine vegetale e animale, misure a protezione del patrimonio agricolo e zootecnico, e monitoraggio della radioattività nell’ambiente e delle derrate alimentari”.
«La misura del riparo al chiuso – si legge nella bozza firmata dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – consiste nell’indicazione alla popolazione di restare nelle abitazioni, con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione o condizionamento spenti, per brevi periodi di tempo, di norma poche ore, con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni».
Tra le altre misure:
• assistenza a cittadini italiani che si trovino in un Paese estero interessato da una emergenza radiologica e nucleare;
• misure relative all’importazione di derrate alimentari e altri prodotti contaminati;
• monitoraggio della contaminazione personale dei cittadini italiani di rientro dal Paese incidentato;
• gestione dell’informazione alla popolazione.
CHE COSA È LA IODOPROFILASSI?
La iodoprofilassi è una misura di intervento per la protezione della tiroide, che inibisce o riduce l’assorbimento di iodio radioattivo, nei gruppi sensibili della popolazione, per prevenire gli effetti deterministici (morte delle cellule, pesanti disfunzioni cellulari, ecc.) e stocastici (neoplasie, malattie ereditarie, mutazione delle cellule somatiche o di quelle riproduttive, ecc.).
In sostanza si tratta di assumere pillole di iodio stabile dalle 24 ore prima e fino a diverse ore dopo l’inizio previsto dell’esposizione.