Ha subito cinque interventi in due mesi in tre differenti ospedali pontini e alla fine è morto per una infezione. La famiglia di un uomo di 70 anni dei Monti Lepini deceduto lo scorso dicembre chiede un risarcimento alla Asl per quelli che definiscono “errori nella esecuzione delle prestazioni sanitarie negli ospedali di Latina, Terracina e Formia”
L’uomo era in ospedale per la rottura del femore per il quale è stato operato quattro volte e, nel frattempo, avrebbe contratto una infezione da klebsiella pneumonia che lo avrebbe portato alla morte.
L’avvocato Renato Mattarelli che segue la famiglia del paziente parla di “errori diagnostici e terapeutici perpetrati dal personale Asl a vario titolo durante una vera e propria odissea sanitaria vissuta dal paziente e dalla sua famiglia presso 3 presidi ospedalieri di Latina, Formia e Terracina”. Documentata anche “l’assenza di infezioni del paziente al momento del primo accesso ospedaliero” e “la mancanza o l’incompletezza dei consensi informati”.
Il legale ha chiesto alla Asl un risarcimento alla famiglia per quello che in giurisprudenza si chiama “danno da uccisione del prossimo congiunto”.