Ieri si è tenuto un incontro tra la Direzione Aziendale della BU Elettronica Italia e le delegazioni trattanti dei sindacati nazionali nel quale l’Azienda ha illustrato i dettagli del preannunciato piano di ottimizzazione e razionalizzazione dei siti della Divisione Elettronica.
Leonardo prevede nel giro di 36 mesi di chiudere i siti di Pomezia, Giuliano, Taranto, Pisa e Carsoli.
L’Azienda prevede che i lavoratori di Giuliano saranno trasferiti al sito di Fusaro, quelli di Taranto Elettronica al sito di Grottaglie Aerostrutture, quelli di Pisa nell’altro centro di Pisa Elicotteri e quelli di Carsoli nel sito di Roma Tiburtina.
Per i lavoratori di Pomezia l’Azienda prevede di trasferire parte delle attività e del personale a Cisterna di Latina e una altra parte nei siti di Roma Tiburtina e Roma Laurentina. Nell’area di Pomezia, riferiscono i sindacati, sarebbe prevista la realizzazione di un magazzino altamente automatizzato, probabilmente gestito da FATA e con poco personale.
L’Azienda ha motivato la scelta di trasferire attività e personale a Cisterna di Latina dicendo che l’accorpamento di Ingegneria e Produzione porterebbe a grandi risparmi in termini di tempi e costi.
La RSU di Pomezia ritiene questo progetto “inaccettabile”: “Una azienda a partecipazione statale che riceve fondi di stato, dovrebbe avere anche una responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori di Leonardo Pomezia, dei lavoratori dell’indotto (mensa, servizi, manutenzione, etc) e del territorio di Pomezia già duramente provato da tante chiusure aziendali”. Per domani è previsto uno sciopero di due ore dei lavoratori di Pomezia.