IX edizione del Premio Internazionale per la Prevenzione dei Tumori organizzato dalla Lilt, Lega Italiana per la lotta contro i tumori di Latina.
Il Museo Civico Cambellotti ha fatto da sfondo alla solenne cerimonia: il Premio Internazionale, per la prima volta, quest’anno non è stato destinato ad una personaggio che si è distinto per l’impegno profuso in ambito oncologico, bensì a un Ente, ovvero la Lilt nazionale. Il Premio, consegnato dalla Presidente della Lilt di Latina Nicoletta D’Erme è stato ritirato da Concetta Stanizzi vicepresidente nazionale Lilt, Claudia Scipione componente del Comitato Giovanile Lilt e Lucilla Gatta responsabile del Gruppo Giovanile Regionale Lilt Lazio.
La commissione scientifica del Premio ha inoltre assegnato le attestazioni d’onore con medaglia d’oro al prof. Francesco Schittulli, presidente nazionale Lilt, per mano del prefetto di Latina Maurizio Falco; all’artista Tiziano Ferro, simbolicamente consegnato dal sindaco al piccolo Giuseppe, giovanissimo sostenitore dell’associazione pontina; alla facoltà di Farmacia e Chirurgia Università La Sapienza – Polo Pontino, consegnato al preside della Facoltà Carlo Della Rocca.
Numerosi gli interventi che si sono succeduti nel corso della cerimonia, conclusasi con una lectio magistralis a cura del Prof. Schittulli.
«L’obiettivo finale della LILT – queste le parole del Prof. Schittulli – è raggiungere mortalità zero per cancro, per cui io non mi auguro che a questi primi cento anni della Lilt ne seguano altrettanti, io vorrei davvero che di cancro si parlasse in maniera diffusa e che la Lilt non avesse più ragion d’essere. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo due armi a nostra disposizione: la prevenzione e la ricerca. Ma mentre la ricerca necessita di risorse finanziarie enormi, la prevenzione primaria è legata al comportamento quotidiano di ognuno di noi. La corretta alimentazione eliminerebbe infatti il 35% di tutti i tipi di cancro, mentre la lotta al tabagismo il 30%, e se a questa prevenzione si accompagnasse la prevenzione secondaria, ovvero la diagnosi precoce, il cancro potrebbe essere realmente combattuto».