Ventiquattro sale per la raccolta di scommesse sportive non in regola con la normativa vigente sono state chiuse tra Roma e Ostia nel corso di una operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. I “furbetti” non versavano le imposte sui giochi pubblici e le scommesse. “Final bet”, scommessa finale, l’hanno ribbattezzata i poliziotti della divisione amministrativa della questura di Roma. I punti dove si poteva scommettere su partite di calcio e altri sport erano collegate a server esteri per aggirare la tassazione italiana imposta dai monopoli di Stati.
Molte delle “bische” chiuse si trovavano vicino alle scuole e a luoghi frequentati da minorenni, in violazione del decreto “Balduzzi” che prescrive linee guida per la tutela dei minorenni rispetto al gioco e vieta l’istigazione mediante pubblicità al gioco in denaro.
Oltre 100 le persone identificate. I controlli sono stati fatti sul litorale romano e all’Eur. Alcuni proprietari erano legati a famiglie malavitose del litorale e sono in corso indagini per stabilire se all’interno avveniva riciclaggio di denaro di provenienza illecita.