Albano, il vescovo Vincenzo Viva, con la collaborazione dei padri della congregazione di San Giuseppe (dell’Istituto Murialdo) diretto da padre Alessandro Agazzi, ha dato la possibilità alla comunità greco-cattolica degli Ucraini presenti sul territorio nella diocesi di utilizzare la chiesa che si trova nello stesso Istituto Murialdo per la celebrazione della Messa domenicale.
La prima Messa è stata celebrata questa mattina, alle 10, proprio nella domenica di Pasqua da padre Kozak Oleh (padre Oreste) del monastero Ucraino San Theodor di Castel Gandolfo dove sono ospitate una cinquantina di famiglie fuggite dalla guerra con relativi bambini e persone anziane. In tanti questa mattina sono arrivati nel piazzale dell’Istituto Murialdo, da tutti i comuni dei Castelli Romani, da Aprilia, litorale di Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno, Roma, circa 200 presenti alla messa pronunciata con il rito greco cattolico bizantino.
Moto soddisfatto ed emozionato il vescovo Vincenzo Vita, che è intervenuto all’inizio della celebrazione questa mattina per salutare i presenti, dare la sua benedizione a tutti e scambiare due parole di incoraggiamento con padre Oreste e padre Alessandro Agazzi.
«Ringrazio i Padri Giuseppini – ha detto questa mattina il vescovo Vincenzo Viva – che hanno aperto le porte del loro istituto per consentire agli ucraini rifugiati nella nostra diocesi di avere un luogo dove poter pregare e riunirsi insieme secondo le loro usanze religiose, anche oggi che è Pasqua. Per dar loro un po di solidarietà, serenità e pace . Un grazie di cuore anche a tutte le amministrazioni comunali, i cittadini, le forze dell’ordine, i volontari, i nostri religiosi, che si stanno impegnano senza posa da molte settimane per dare aiuto, sostegno e ospitalità a questi nostri fratelli vittime di una folle e spietata guerra che va fermata subito, come ha detto anche Papa Francesco nell’ultimo Angelus ».