Dal giorno della brutale aggressione alla studentessa 13enne avvenuta in una scuola di Anzio non c’è stata alcuna testimonianza di solidarietà da parte della scuola alla famiglia. Nessuno che abbia chiesto delle condizioni della ragazzina, operata al naso per un calcio ricevuto in faccia, nessuna scusa per aver sottovalutato la situazione di rischio che pure, alla mamma della bambina era chiarissima. La ragazzina aveva parlato con la madre delle minacce ricevute a scuola. La donna ha chiesto un incontro con la Dirigente scolastica e la vice preside che non l’hanno ricevuta. La madre della ragazzina si è quindi rivolta ai Carabinieri, per cercare un aiuto e capire come intervenire per aiutare la figlia. Proprio mentre era dai carabinieri per fare presenti i rischi che correva la figlia dalla scuola l’hanno chiamata per poi dirle che la bambina era stata aggredita. Una situazione di rischio, tra le mura della scuola che dovrebbero essere sicurissime, sottovalutata da chi doveva vigilare sulla sicurezza di tutti i ragazzi. Le minacce alla ragazzina, a quanto pare, sono presenti anche in alcune chat tra ragazzini che sono state acquisite dai Carabinieri che stanno indagando sui fatti. Tutte le persone coinvolte sono state ascoltate dai militari.
20/04/2022