giovedì, 9 febbraio 2023
Logo del sito ilcaffe.tv
Home Castelli Romani Ardea / Pomezia Anzio / Nettuno Latina Aprilia Login
Editoriale Cronaca Politica Economia Salute Ambiente Cultura Sport Eventi
No Result
View All Result

L'epatologo Giuseppe Indolfi cerca di tranquillizzare

Epatite acuta nei bambini, i sintomi e il parere dell’esperto

epatite-bambino-ospedale

Dopo i casi segnalati in Italia e anche nel Lazio (2 casi segnalati, leggi l’articolo) di epatite acuta di origine sconosciuta sui bambini, cresce l’ansia tra i genitori di bambini piccoli, accresciuta comunque anche da 2 anni di apprensione per il Covid19 e dal fatto che non si conoscono benissimo i sintomi di questo tipo di epatite che non rientra tra  quelle conosciute A, B, C, E. Non avendo trovato, tra i casi fin qui emersi, alcun elemento che accomuni i bimbi colpiti come cibi o viaggi o abitudini specifiche, si ritiene che la causa possa essere virale, ma al momento non è stato individuato ancora nessun virus di quelli conosciuti.

Sembra comunque escluso qualsiasi legame con il Covid19, infatti il bambino della provincia di Latina colpito non risulta essere stato mai stato contagiato dal coronavirus e non ha fatto nemmeno il vaccino, come anche non erano vaccinati la maggior parte dei casi nel resto del mondo.

I SINTOMI

Dolori gastrointestinali, nausea e vomito, con una tendenza all’ittero sembrano essere i sintomi che accomunano i vari casi. Per quanto riguarda la febbre, mentre in Italia si è presentata anche a temperatura elevata, dal Regno Unito, dove i casi sono molto più numerosi, dicono invece che la febbre è presente in pochi casi.

È chiaro quindi perché i genitori oggi si preoccupano immediatamente per un piccolo raffreddore o doloretto di pancia, perché tra Covid19 ed epatite acuta la situazione non permette purtroppo di essere rilassati. Il consiglio da parte dei medici è quello di non esagerare con le ansie e, in caso di dubbi, di rivolgersi al pediatra che potrà escludere le ipotesi più pericolose.

L’ESPERTO È DUBBIOSO

(Intervista dell’Agenzia Dire a Giuseppe Indolfi, epatologo dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze)

“Il problema non è se si sono verificati casi di epatiti acute gravi nel nostro Paese, perché questo accade ogni anno, ma se i casi che si sono verificati superano l’atteso per il periodo, quindi se c’è un problema di incidenza”. Ha risposto così Giuseppe Indolfi, epatologo del Meyer e professore associato di Pediatria all’Università di Firenze, interpellato dall’Agenzia Dire in merito ai casi di epatite acuta di n.d.d. (cioè di ‘non definita diagnosi’, ndr) nei bambini in Italia. Non devono quindi preoccupare? “In questo momento direi assolutamente no- ha risposto l’esperto- perché sono condizioni che noi conosciamo, ma possono essere molto gravi e quindi ovviamente ci vuole attenzione. Nel caso in cui dovessimo verificare, ma solo attraverso studi scientifici, che esiste davvero un aumento dell’incidenza, allora in quel caso dobbiamo prendere le misure che ci servono per rispondere a un problema. Ma il primo passo è capire se c’è il problema”.

Anche se in Italia finora si sono verificati 4 casi, intanto, non c’è “nulla di diverso rispetto a quanto già successo in passato. Quello che invece potrebbe essere diverso- ha spiegato Indolfi- è che, se in passato ci si attendevano 8 casi in un anno, dobbiamo verificare se questi eventuali 4 casi in quattro mesi rappresentano un aumento dell’incidenza”. E se questo dovesse essere dimostrato, solo allora “potremmo trovarci di fronte alla necessità di affrontare una situazione diversa rispetto al solito, ma non una patologia diversa- ha sottolineato l’epatologo- bensì solo una condizione epidemiologicamente diversa”.
Ma 8 casi attesi di epatite acuta grave (cioè che potrebbe richiedere il trapianto di fegato) a eziologia ignota in un anno è un dato realistico per il nostro Paese? “È abbastanza realistico- ha risposto ancora Indolfi alla Dire- nel senso che se si guarda alle statistiche dei trapianti per epatite acuta grave ‘non-A e non-E’ allora storicamente in Italia tali trapianti sono sempre stati fatti in un numero inferiore ai 10 per anno”.

Ad oggi non è ancora noto quale sia l’agente patogeno che ha provocato i casi, ma è un errore parlare di epatiti ‘mai viste prima’. “Noi categorizziamo questa epatite dal punto di vista nosologico con un termine, cioè ‘epatite non-A e non-E’- ha spiegato l’esperto- che significa che è un’epatite nei confronti
della quale abbiamo fatto tutto quello che potevamo da un punto di vista diagnostico. Non abbiamo identificato i virus che comunemente determinano questa forma di epatite, per caratteristiche cliniche sembra un’epatite virale, però non abbiamo una diagnosi eziologica specifica. E questa è una condizione che noi conosciamo, non nuova”.
Nel mondo, secondo l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control), sono 190 i casi di epatite acuta identificati nei bambini, mentre per l’Istituto superiore di Sanità, che sul tema ha messo a punto un focus, al 21 aprile i casi in bambini sono stati riportati in Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Olanda, Romania, Spagna, potenzialmente in Svezia, il 19 aprile in Israele (12 casi) e il 20 aprile in Italia (4 casi). La maggior parte dei Paesi riporta un numero di casi limitato, ma fa eccezione il Regno Unito che, sempre al 21 aprile, aveva identificato oltre 100 bambini di età inferiore a 10 anni con epatite acuta di n.d.d., di cui 8 hanno ricevuto un trapianto di fegato. “Stando ai dati ufficiali- ha commentato Indolfi, che è anche responsabile dell’area fegato della Società europea di Gastroenterologia e consulente dell’Oms per le epatiti virali- in Inghilterra nell’ultimo mese hanno rilevato un numero di casi che sembra eccedente rispetto all’atteso di una epatite virale acuta grave. Non si tratta però di una patologia o di una condizione patologica nuova, ma di una condizione patologica che già conosciamo e diagnostichiamo anche se raramente. L’eccezionalità, in Inghilterra, sta nel fatto che ne hanno avuto un numero concentrato e apparentemente superiore rispetto all’atteso in un arco temporale abbastanza breve”.

Insomma, nasce ora la necessità di capire se “siamo di fronte ad un aumento reale dell’incidenza di una patologia nota- ha detto l’epatologo- oppure ad una coincidenza di casi che si sono verificati in un arco temporale più ristretto”. Si è parlato anche di una ipotetica correlazione con il Covid, ma su questo gli esperti concordano: “In questo momento non c’è nulla che supporti una correlazione con il Covid- ha confermato anche Indolfi alla Dire- un numero di pazienti nella coorte pubblicata, che è quella che si riferisce ai 10 bambini scozzesi, aveva anche il Covid, ma se ora andassimo a fare un giro in un ospedale qualsiasi pediatrico o dell’adulto ci sarebbero bambini con problemi appendicolari che hanno anche il Covid; questo però non significa che sia stato il Covid a fargli venire l’appendicite, ma significa che c’è un’associazione casuale tra una patologia nota dell’età pediatrica, che è l’appendicite, e il Covid. In questo momento non c’è niente che faccia sospettare né che c’entri il Covid né il vaccino”.
Stando invece ad alcuni scienziati britannici, l’aumento dei casi di epatite acuta bei bambini potrebbe essere legata addirittura ai lockdown degli ultimi due anni. “Questa è un’ipotesi affascinante in cui, come già dimostrato per altri virus, si ipotizza che ci possa essere una conseguenza della mancata esperienza immunologica dei bambini che sono stati isolati- ha commentato ancora Indolfi- però credo sia più opportuno capire prima se c’è davvero un problema; poi, se ci fosse davvero un problema, allora affronteremo tutte le ipotesi nel rigore scientifico che queste ipotesi meritano. Ma in questo momento è soltanto un’ipotesi”.

Per altri virus una simile dimostrazione è stata già fatta: “Noi abbiamo avuto a dicembre un’epidemia di bronchioliti e abbiamo dimostrato e ipotizzato che i numeri erano davvero in aumento- ha fatto sapere Indolfi- e che, verosimilmente, i bambini che non si erano ammalati di bronchiolite durante il lockdown avevano rappresentato una coorte di maggiore suscettibilità e quindi quest’anno abbiamo avuto più bronchioliti. In quel caso però abbiamo prima dimostrato con i numeri che l’incremento epidemiologico era vero, poi abbiamo fatto l’ipotesi. Insomma anche questa è un’ipotesi molto affascinante, ma rimane un’ipotesi”. Lo stesso potrebbe supporsi anche per l’influenza? Quest’anno sembra avere uno strascico più lungo rispetto agli anni precedenti “Che i bambini si possano ammalare è stranoto, che i bambini nel periodo invernale si ammalino di più rispetto al periodo estivo è cosa certa, che ci possa essere una minore esperienza immunologica dei bambini che hanno incontrato meno agenti infettivi, e che quindi hanno lo spettro di suscettibilità maggiore, su questo non c’è dubbio. Non ne farei una questione in questo momento di virus, ma di comune esperienza immunologica. Però allo stesso tempo devo essere sincero- ha infine concluso Indolfi- faccio il pediatra ormai da diversi anni, i bambini nel periodo invernale si sono ammalati sempre tanto e sempre, indipendentemente dal lockdown. Anche in questo caso, allora, possiamo mandare un messaggio di relativa tranquillità”.

27/04/2022
La Redazione
Informazione pubblicitaria

Ti disturbano sui Social e Web ? Non lo sanno, ma puoi inchiodarli con la “Prova digitale a valore legale”

Mail, chat, immagini, qualsiasi contenuto può diventare prova davanti al giudice
Primo piano
Scritte offensive contro il prete-eroe don Antonio Coluccia

Scritte offensive contro il prete-eroe don Antonio Coluccia

Monte Compatri, immediatamente rimosse

Vieta alla moglie di frequentare corsi di lingua: “Ci sono troppi uomini”. Condannato

Vieta alla moglie di frequentare corsi di lingua: “Ci sono troppi uomini”. Condannato

Aprilia, la storia

Fallimento del Latina calcio, a processo anche due imprenditori di Anzio

Fallimento del Latina calcio, a processo anche due imprenditori di Anzio

Arpalo 2, a maggio la prima udienza

"C'è un pacco per mio figlio". Dentro trova la droga dello sballo

Denunciato un 70enne

Cane appena operato abbandonato ad Anzio, salvato dalle Guardie zoofile Le Aquile

Cane appena operato abbandonato ad Anzio, salvato dalle Guardie zoofile Le Aquile

Si cerca l'autore del gesto

Polstrada: le postazioni autovelox della settimana dal 6 al 12 febbraio nel Lazio

Polstrada: le postazioni autovelox della settimana dal 6 al 12 febbraio nel Lazio

Il calendario preciso delle strade controllate

Oltre 200 distacchi sul Litorale, Acqualatina chiude tutto e non avvisa

Oltre 200 distacchi sul Litorale, Acqualatina chiude tutto e non avvisa

Diverse le denunce alla Polizia locale

Garantite le corse nelle fasce protette

Cotral, sciopero venerdì 24 ottobre. Ma quanti aderiranno?

Cotral, sciopero venerdì 24 ottobre. Ma quanti aderiranno?
Il Cotral annuncia che per venerdì 21 ottobre l’Organizzazione sindacale Faisa Cisal ha proclamato uno sciopero della durata di 24 ore con astensione...

Linee da Castelli, Nettuno e Latina a Roma

Ecco i treni locali che per due mesi non arriveranno o non partiranno da Termini

Ecco i treni locali che per due mesi non arriveranno o non partiranno da Termini

L'associazione Codici lancia l'allarme e spiega come comportarsi

Un SMS dalla vostra banca, ma attenzione è una truffa! Ecco come riconoscerla

Un SMS dalla vostra banca, ma attenzione è una truffa! Ecco come riconoscerla
Informazione pubblicitaria

Stop a bruciore, reflusso, gonfiore... senza farmaci!

Troppo spesso si prescrivono gastro-protettori e antiacidi che non risolvono o diete restrittive

Venti fino a 70 Kmh

Giornata di vento fortissimo e mare in burrasca. L'allerta della Protezione civile

Giornata di vento fortissimo e mare in burrasca. L'allerta della Protezione civile

La mappa delle criticità

Domenica di pioggia e temporali. Allerta meteo "arancione" della Protezione civile

Domenica di pioggia e temporali. Allerta meteo
Una domenica di pioggia che la Protezione civile ha voluto marcare con l'allerta "Arancione", ovvero con un grado di pericolosità che non raggiunge il...

Codacons avverte i politici: "Sarà battaglia se il prossimo governo non li blocca"

Dal 1° gennaio 2023 rincarano anche le multe stradali, +10%

Dal 1° gennaio 2023 rincarano anche le multe stradali, +10%
Medium Srl - Linea editoriale - Codice etico - Reclami - Privacy policy - Cookie policy - Contatti
© Tutti i diritti riservati - Medium Srl - P.Iva 01993040599
No Result
View All Result
  • Home
    • Ambiente
    • Cronaca
    • Economia
    • Cultura
    • Eventi
    • Politica
    • Salute
    • Sport
  • Anzio / Nettuno
    • Ambiente
    • Cronaca
    • Cultura
    • Economia
    • Eventi
    • Politica
    • Salute
    • Sport
  • Aprilia
    • Ambiente
    • Cronaca
    • Cultura
    • Economia
    • Eventi
    • Politica
    • Salute
    • Sport
  • Ardea / Pomezia
    • Ambiente
    • Cronaca
    • Cultura
    • Economia
    • Eventi
    • Politica
    • Salute
    • Sport
  • Area clienti
  • Castelli Romani
    • Ambiente
    • Cronaca
    • Cultura
    • Economia
    • Eventi
    • Politica
    • Salute
    • Sport
  • Latina
    • Ambiente
    • Cronaca
    • Cultura
    • Economia
    • Eventi
    • Politica
    • Salute
    • Sport

© 2023 JNews - Premium WordPress news & magazine theme by Jegtheme.