Nella scorsa udienza erano stati ascoltati gli esiti della perizia psichiatrica svolta su Meran e disposta dalla Corte d’Assise, le quali avevano escluso “totalmente la capacità di volere” dell’imputato. Al termine la Corte aveva deliberato di essere pronta a prendere una decisione, fissando la successiva udienza il 6 maggio, quando in Aula sono stati presenti, il padre e fratello di Demenego, Fabio e Gianluca. Assente invece l’imputato.
Nel corso dell’udienza, il Pubblico Ministero preposto all’esercizio dell’azione penale, Federica Riolino, ha chiesto, “non a cuor leggero”, l’assoluzione del Meran per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità in quanto compiuto in uno stato di “totale vizio mentale”. La richiesta è arrivata al termine di una requisitoria di circa un’ora davanti alla Corte d’Assise di Trieste. La PM, sottolineando la “grande pericolosità sociale” di Meran, ha quindi avanzato la proposta di applicare una misura di sicurezza “in una struttura idonea”, nello specifico una rems, ossia una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e ritenuti socialmente pericolosi. La perizia psichiatrica richiesta dalla Corte, nelle scorse settimane, aveva escluso “totalmente la capacità di volere” dell’imputato. L’uomo è stato quindi assolto.
«È vergognoso che il PM sin dall’inizio abbia sposato la linea della difesa. Due anni fa non avrei mai pensato di dover ingaggiare avvocati e periti di parte, a tutela di un corretto processo, ma nemmeno questo non è bastato. Ieri una giuria di corte d’assise vergognosa ha deciso che l’assassino non è imputabile di due omicidi e 6 tentati omicidi perché incapace di intendere e volere. Assolto: questa parola ha ucciso per la seconda volta Matteo e Pierluigi». A parlare è Fabio Demenego, il papà di Matteo. «Dal 4 ottobre 2019 ad oggi ho incontrato autorità, Ministri, dirigenti, politici , capi di questo è capi di quello, ci hanno abbracciato e confortato , garantendoci che si sarebbero spesi per quello che sembrava un esito scontato per l’omicidio di due Agenti di Polizia, in servizio all’interno di una Questura».