Le indagini hanno toccato anche Olanda, Lituania e Spagna ed erano partite a settembre 2019 con l’individuazione di due ristoratori milanesi sospettati di essere a capo di una cellula locale di trafficanti.
L’organizzazione criminale, con solidi rapporti con trafficanti sudamericani, si avvaleva di un apparato logistico composto da più box, dislocati tra Milano e provincia, 8 autovetture con doppifondi manomessi e azionabili elettronicamente oltre a dispositivi anti-spionaggio e telefoni criptati.
Gli appartenenti dovevano usare esclusivamente telefoni criptati che utilizzavano per dialogare con nickname ispirati a personaggi di fantasia
Al vertice dell’organizzazione criminale è stato individuato un italiano, pregiudicato di 41 anni di Terracina, Andrea D., broker di stupefacenti, titolare di una nota galleria d’arte ad Amsterdam dove di fatto dimorerebbe: in un’intervista rilasciata ad una testata olandese, si definiva appassionato di arte di strada e musica contemporanea. L’uomo, che nelle chat criptate utilizzava il nickname Bansky, celebre artista street art, intratteneva rapporti con vari narcotrafficanti legati ad associazioni di tipo mafioso, di elevata caratura criminale.
Sequestrati 36 kg di cocaina, 87 kg di hashish, 9 kg di marijuana, 32 kg di ketamina e 244mila euro circa in contanti.