I Carabinieri della compagnia di Terracina in queste ore sono impegnati in un’operazione volta a fare luce sugli incendi delle settimane scorse nelle aziende agricole ed autocarrozzerie di Priverno e Maenza. I militari, su ordinanza del Gip, hanno tratto in arresto tre persone, Mauro, Mirko e Giovanni Risi, ritenute responsabili dei roghi. I tre sono padre, figlio e nipote di 43, 25 e 21 anni. I danni ammontano a 150 mila euro per il primo incendio, 800 mila gli altri due. In tutti i casi sono stati bruciati i capannoni in cui erano stipati balloni di fieno e mezzi agricoli, e dove erano stati installati pannelli fotovoltaici destinati ad alimentare la vicina centrale a biogas in fase di realizzazione. Obiettivo era quello di entrare nel business mettendo fuori uso la concorrenza: Mauro Risi, noto per altri precedenti penali (tra cui proprio l’incendio doloso) aveva un terreno di fronte all’area in cui la centrale deve essere costruita e una piccola ditta di trasporti. Secondo gli investigatori, voleva mettere fuori gioco la concorrenza e garantirsi di essere il solo a poter svolgere il servizio di trasporto del letame destinato ad alimentare la centrale. Nella sua lista, per la stessa ragione, c’erano altre quattro aziende del settore zootecnico, mentre l’incendio della carrozzeria (avvenuto il 30 gennaio) è motivato da rancori personali.