Questa è solo una sintesi del ricco excursus condotto dalla archeologa Sonia Modica, che ha, ad ogni tappa stabilita, illustrato ai partecipanti della manifestazione quali prospettive di sviluppo – in termini turistici e paesaggistici – sono sfuggite in passato nel territorio di Campoverde, quante occasioni perse per strappare all’incuria e alla distruzione pezzi importanti della nostra storia. Basti pensare che porzioni importanti dell’Antica Satricum ricadono nel territorio apriliano, eppure Aprilia è sempre rimasta fuori da qualsiasi coinvolgimento nel progetto di scavi e museale per recuperare la città latina scomparsa.
Una ulteriore dimostrazione di quanto sia importante tutelare con dei vincoli urbanistici il territorio, vincoli di cui il Comune di Aprilia finora non si è mai dotato, neanche per salvaguardare il fiore all’occhiello della sua economia, il comparto agricolo. Comparto che rischia di essere gravemente compromesso dalle attività industriali inquinanti e nocive, che si sono insediate in aree a vocazione agricola, compromettendo le certificazioni doc e bio conseguite dagli agricoltori. A cominciare dalle aziende vinicole De Luca e Casale del Giglio, per arrivare alle coltivazioni bio di Kiwi prescelte dall’abile commissario ad acta come sito per la futura discarica pontina.
Aprilia Libera
La città degli Alberi